Bologna, travolto dal Frecciarossa: per la polizia è un incidente e non un suicidio

Frecciarossa

È  un uomo sui trent’anni, di carnagione chiara, non ancora identificato, la vittima dell’ investimento da parte di un treno Frecciarossa avvenuto martedì mattina nell’area della stazione di Bologna. Dai primi accertamenti gli investigatori della Polizia ferroviaria propendono per l’ipotesi di una disgrazia e ritengono meno probabile la pista del  suicidio.

Due testimoni – il macchinista del treno e un operaio di una ditta che sta lavorando in stazione – hanno spiegato di averlo visto attraversare di corsa le rotaie, dalla fine marciapiede del binario 1 verso destra, per raggiungere forse una piazzola alla fine del binario 3. Il corpo è stato dilaniato dall’ impatto con la motrice del treno. Indossava un abbigliamento casual, per nulla trasandato; per questo si tende a escludere che possa trattarsi di un clochard, o tantomeno di un operaio o un ferroviere.

Addosso non aveva documenti, né denaro o altri effetti personali, ma solo un telefono cellulare, all’esame della Polfer. In rubrica ci sono solo due numeri salvati (mamma e un nome proprio), che però, almeno fino al primo pomeriggio di martedì 16 novembre,  non sono stati raggiungibili.

Sul luogo dell’incidente è intervenuta anche la polizia scientifica, che farà accertamenti sulla ‘scatola nera’ del treno, soprattutto per accertare la velocità al momento dell’investimento. In stazione c’è  comunque un sistema di sicurezza che impedisce ai convogli in transito di superare i 60 km orari.

[gmap]

Gestione cookie