X

Brescia, la ragazza pakistana: “Nessuno mi impediva di uscire. Voglio vivere da pakistana”

di Maria Elena Perrero |19 Aprile 2011 10:22

ROMA – “Voglio diventare italiana e fare la stilista”: Jamila (il nome è di fantasia datole dal giornale locale che ne ha parlato per primo) è tornata a scuola e non sembra avere intenzione di farsi da parte. Il caso della diciannovenne di Brescia, che i fratelli avevano costretto ad abbandonare l’istituto professionale perché “troppo bella” e “promessa sposa a un parente in Pakistan”, era stato portato alla ribalta al quotidiano locale “BresciaOggi” da un professore della ragazza.

Ora è lei stessa a parlare. Lo fa con i giornalisti che si sono presentati a casa sua, accolti da Jamila, la madre, il nipotino, un fratello, il console pachistano a Milano Sayed Muhammad Farooq e tre assistenti, più i dirigenti locali della Cgil Silvia Spera e Damiano Galletti.

E questa volta è Jamila a denunciare la falsità di quanto scritto dal professore: “Sono tutte bugie, nessuno m’impediva d’uscire. Il docente si è inventato tutto, ovvio. Invece è vero che nostra sorella doveva tornare in Pakistan con mamma, non da sola, perché il nonno sta molto male, ma dopo sarebbe rientrata in Italia. E non sono stata promessa in sposa a un pachistano”.

Jamila è molto attaccata alla famiglia. Definisce “la morte del padre, avvenuta due anni fa, il giorno più brutto della mia vita”. Anche sul suo futuro sentimentale è lei stessa a rimarcare il ruolo della propria famiglia: “‘Sposerò un pakistano, con il consiglio della famiglia”.

Dice di non uscire mai da sola, “a scuola mi accompagna sempre mia mamma e mi viene a riprendere, se non c’è lei c’è mio fratello; ma è giusto così, siamo pachistani e dobbiamo vivere da pachistani”. Ma a scuola è tornata. Certo, da un ingresso secondario, con dieci minuti di anticipo sulla campanella d’inizio, e accompagnata dall’auto consolare.

“Sto benissimo, a scuola sono stati tutti contenti di rivedermi, si sono anche commossi”. Ai giornalisti racconta le proprie passioni: i Teletubbies, la pizza, la pasta e la torta alle mele, che sa cucinare. Desidera la cittadinanza italiana “per me e i miei  familiari, ormai viviamo qui dal ’97, prima stavamo a Monticelli Brusati”. Ma resta lontana da certi ‘usi’ occidentali come fare il bagno al mare:  “Con la mia famiglia andiamo qui vicino, al lago d’Iseo. Ma il bagno non lo facciamo, mica possiamo stare mezze nude a prendere il sole, è la nostra tradizione”.

Nel suo futuro vede la moda: “Per ora penso a un intreccio tra quella occidentale e orientale”. Su un punto è ferma: “Per me è importante che i diritti umani vengano rispettati. E voi cercate di capire i problemi impliciti nelle altre culture”.

[gmap]

Scelti per te