Alta, bionda, fumatrice: l’identikit del cadavere mutilato trovato a Roma

ROMA – Una donna tra i venti e i 35 anni, con tutta probabilitàeuropea. Una donna alta, con una carnagione chiara, una taglia 44 e una cascata di capelli biondi ma tinti di rosso. Rosso anche lo smalto sulle unghie, corte e ben curate.

Nessuno sa ancora il suo nome, nessuno sa da dove venga e cosa facesse nella vita. Ma questi elementi, che possono sembrare scarni, sono invece il primo prezioso punto fermo dell’indagine sull’omicidio della donna il cui corpo è stato ritrovato in un campo lo scorso 8 marzo a Roma, privo di organi e senza testa ne’ gambe.

Per gli investigatore, che ormai da quasi un mese lavorano senza sosta ad uno dei casi più complicati, gli elementi arrivati dai laboratori della scientifica sono considerati come un vero e proprio identikit della vittima. Da qui, adesso, potrebbero partire nuovi spunti investigativi per arrivare al ‘collezionista di organi’, quell’uomo o chissà, quella donna che, dopo aver ucciso e mutilato la giovane vittima, ha abbandonato il cadavere tra la notte e l’alba dell’otto marzo.

Quel killer che per compiere il suo macabro rituale avrebbe usato dei guanti. Sul cadavere infatti al momento non sarebbero state rilevate tracce di un altro Dna. Segno che probabilmente l’assassino per uccidere e mutilare la vittima avrebbe usato quindi delle precauzioni per non lasciare tracce. Particolare questo che rafforza sempre più  l’ipotesi investigativa di essere alla ricerca di un ‘collezionista’, una persona che ha asportato gli organi di quel corpo femminile con estrema cura, come sorta di reliquie.

E per ricomporre i dati antropometrici gli investigatori della polizia si sono basati sulla struttura e la lunghezza dell’avambraccio della vittima, che potrebbe avere avuto una altezza tra 1,71 e 1,79 centimetri. La donna era anche una fumatrice e, a quanto sembra, non aveva assunto droghe nelle ore precedenti alla sua morte.

Gli investigatori della questura romana hanno deciso oggi di rendere noti alcuni particolari che possano portare all’identificazione della donna e per questo e’ stato deciso di pubblicare le fotografie della polizia scientifica che ritraggono gli indumenti della vittima e le unghie smaltate di rosso con delle gocce grigio-argento.

Il cadavere, al momento del ritrovamento, indossava una maglietta nera a maniche lunghe, un gilet color ‘carta da zucchero’ e un giubbotto nero su cui c’é una scritta che non è stata precisata dagli investigatori. La donna aveva anche un anello d’argento alla mano destra. Un anello che, se fosse riconosciuto, potrebbe portare al nome della vittima.

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