Il pensionato aveva trovato i funghi che l’hanno portato alla morte nel giardino di casa. Li aveva raccolti, insieme ad altri commestibili e, dopo averli cucinati, mercoledì 6 ottobre li aveva consumati a cena.
Venerdì mattina quando si è svegliato aveva forti dolori allo stomaco ed è stato accompagnato all’ospedale. Sabato mattina dal laboratorio antiveleni dell’ospedale Niguarda di Milano è arrivata la conferma che si trattava dell’avvelenamento provocato dal fungo tossico.
”Purtroppo – ha spiegato il direttore sanitario del Mandic, Gedeone Baraldo – in tutti i casi di avvelenamento da amanita falloide, le possibilita’ di sopravvivenza sono minime. L’unica strada percorribile e’ infatti quella del trapianto di fegato”.