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Capsule di grafene per “spiare” i liquidi con prestazioni in Hd

di admin |11 Aprile 2012 9:41

ROMA – Capsule di grafene possono essere usate per ingabbiare liquidi e ‘spiarne’ i processi ad altissima risoluzione, la migliore mai ottenuta. Descritte su Science, sono state messe a punto da un gruppo di ricerca coordinato da Jong Min Yuk, dell’universita’ della California a Berkeley. Le capsule permettono di osservare un campione liquido con il microscopio elettronico a trasmissione (Tem) alla stessa risoluzione con cui vengono osservati i materiali solidi e promettono applicazioni in molti campi, dalla fisica alla biologia.

Questo microscopio, spiegano gli esperti, funziona sotto condizioni di vuoto e i liquidi, prima di essere osservati, devono essere introdotti in capsule realizzate finora con nitruro di silicio o ossido di silicio. Ma tali capsule sono in genere troppo spesse per permettere una chiara visione. Le ‘tasche’ in cui introdurre i liquidi realizzate dai ricercatori sono composte da due fogli di grafene che creano una camera stagna nella quale e’ incapsulata una soluzione. Ogni strato di grafene ha uno spessore di un atomo di carbonio e le tasche ottenute sono le membrane piu’ sottili che siano mai state utilizzate per esaminare un liquido con la Tem.

La ricerca viene eseguita in una camera vuota nella quale viene sistemato il campione, irrorato con un fascio di elettroni. Nel corso di questo processo il liquido evapora, rendendo difficile l’osservazione. Il grafene, invece, agisce come una finestra grazie al basso numero di atomi di carbonio basso. Il grafene si e’ inoltre rivelato un materiale ”eccellente” per questo tipo di osservazione perche’ riduce al minimo la dispersione del fascio di elettroni che irradia il campione liquido, riduce gli effetti di carica e di riscaldamento che in genere causano l’evaporazione del campione.

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