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Caccia ai “cassetti” dei ricordi: memoria ed emozioni legate tra loro

di admin |28 Settembre 2011 12:05

ROMA – Aperta la caccia ai “cassetti” dei ricordi. Il neuroscienziato Benedetto Sacchetti cerca il legame tra memoria ed emozioni nel cervello. A disposizione dello scienziato e del suo team ben 1 milione di euro in 5 anni. Il finanziamento arriva dal Centro europeo delle ricerche, Erc, prestigioso bando europeo per la ricerca in neuroscienze. L’università di Torino ospiterà l’ambizioso progetto, condotto sui topi e che si avvarrà di tecniche di sofisticate tecnologie ora alla portata dell’università.

La domanda che Sacchetti si è posto è: “dov’è che l’aspetto emotivo di un determinato stimolo sensoriale viene associato allo stimolo stesso e dove viene conservata l’informazione?”. Finora il legame tra memoria ed emozione è sempre stato cercato nell’amigdala, struttura cerebrale primitiva, mentre il team di Torino punta alle cortecce sensoriali: la occipitale, situata dietro la nuca e deputata alla vista, quella temporale legata alle sensazioni uditive, mentre le sensazioni olfattive vengono registrate sia dalla corteccia frontale che da quella temporale.

E’ noto che l’intensità dei ricordi, belli o brutti che siano, è legata all’intensità dell’esperienza vissuta e percepita. La speranza di Sacchetti è quella di individuare dei neuroni “particolari”, cioè capaci di rispondere a stimoli derivanti da aspetti emotivi, sia piacevoli che spiacevoli, collocati nelle cortecce esaminate. Ciò permetterà di approfondire le conoscenze dei circuiti delle memorie emotive, di cui sappiamo ancora poco e avrà delle implicazioni in campo medico.

Secondo Sacchetti infatti le alterazioni dell’attività nelle cortecce potrebbe spiegare l’insorgere delle fobie, patologie spesso legate a traumi precedenti. Intanto il primo risultato dello studio è sicuramente la visibilità che i neuroscienziati italiani hanno assunto in campo europeo, vincendo uno dei 10 posti del bando del 2011 messe a disposizione dall’Erc, ente molto attento alla selezione dei ricercatori e di progetti fortemente innovativi. Un onore dunque per il progetto italiano e un onere per l’Italia cominciare ad investire nella ricerca, da sempre prima e preferita vittima dei tagli assieme al settore dell’istruzione nel paese.

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