Il Cern rassicura: nessun catastrofico buco nero originato dalle collisioni ad altissime energie

L’accensione del Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra lo scorso anno aveva destato un clima di agitazione mondiale, dopo che alcuni membri della comunità scientifica avevano figurato la possibilità che lo scontro tra particelle ad alta energia potesse originare un buco nero. Ora che l’acceleratore di particelle più grande del mondo è entrato in funzione, da Ginevra arrivano le prime ‘rassicurazioni’ sull’argomento: nessun buco nero è stato creato.

Sono smentite così non soltanto i pronostici catastrofici che avevano accompagnato l’accensione della macchina, ma anche le previsioni di alcuni teorici relative alla possibilità che potessero essere prodotti microscopici buchi neri. I fisici, si legge del sito LhcItalia a cura dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), devono così prendere atto di questa realtà, anche se non tutti erano convinti. Il risultato sarà pubblicato questa settimana sul sito arXiv.org.

Le previsioni di mini buchi neri originati nelle collisioni alle altissime energie raggiunge dall’acceleratore sono basate su teorie che tengono conto degli effetti gravitazionali delle extradimensioni dello spazio. Dimensioni oltre alle tre accessibili alla nostra esperienza, che sarebbero confinate su scale ultramicroscopiche.

Proprio cercando conferma alle teorie sulle extradimensioni, gli scienziati dell’esperimento Cms sono oggi in grado di affermare che a energie dell’ordine di 3,5-4,5 TeV non sono stati trovati segni di mini buchi neri nelle collisioni. “Entro la fine del prossimo run di Lhc, dovremmo essere in grado di escludere quasi totalmente la possibilità della creazione di buchi neri – ha affermato Guido Tonelli, responsabile internazionale di Cms”.

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