I cervi sardi: dal rischio estinzione al “bamby boom”

Da specie protetta a rischio di estinzione al boom delle nascite: il cervo sardo sta invadendo i territori di Arbus e di Guspini, le frazioni minerarie di Ingurtosu e Montevecchio e le località della Costa Verde che un tempo erano rimaste il suo ultimo areale. L”’invasione” sta creando problemi agli abitanti: i ”Bamby” delle nuove generazioni sembrano aver perso ogni timidezza e entrano perfino nei cortili delle case, divorando i prodotti degli orticelli domestici e spesso anche i fiori.

Nel municipio di Arbus si è svolta una riunione tecnico programmatica sul problema, convocata dal Servizio Fauna Selvatica della Provincia del Medio Campidano su richiesta del sindaco di Arbus, Franco Atzori. Presenti l’assessore Provinciale all’Ambiente Giuseppe De Fanti, i tecnici della Regione Autonoma della Sardegna, quelli del Corpo Forestale regionale e dell’Ente Foreste. Vista l’eccezionalità della situazione, dal tavolo tecnico politico è emersa, condivisa e ribadita da tutti, la posizione che il cervo rimane una risorsa per il territorio, ma che oramai necessitano ulteriori e più incisivi sforzi per limitarne il numero e per rendere possibile la compresenza con le attività antropiche.

Tutti hanno convenuto che si debba a breve procedere ad un trasferimento di un numero quanto più elevato possibile di esemplari verso le altre zone che la Carta Faunistica Regionale, recentemente aggiornata dall’Università di Sassari, ha stabilito essere vocate per l’accoglimento dei cervi. Altre Province sono disponibili all’immissione dell’animale sul proprio territorio e quindi, fino al momento in cui si potrà procedere ad un abbattimento selettivo, appare l’unica misura adeguata per il contenimento ed il governo del fenomeno.

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