Batterio killer: cetrioli e germogli di soia di nuovo sospetti

MAGDEBURGO – Cetrioli e germogli di soia tornano sotto accusa per la diffusione del batterio killer che sta terrorizzando la Germania e l’Europa intera.

Il batterio del ceppo 0104:H4 è stato trovato nei resti di cetrioli nel secchio dell’immondizia di una famiglia colpita dal contagio: lo ha reso noto un portavoce del ministero della Sanità nel land orientale della Sassonia-Anhalt.

La famiglia, residente a Magdeburgo e composta da tre persone, si era ammalata il 19 maggio. La coppia di genitori è stata già dimessa dall’ospedale, mente la figlia è ancora ricoverata per una forma particolarmente grave di contagio. Tutti e tre hanno confermato di aver mangiato i cetrioli e di non essersi recati di recente in Germania settentrionale. Poiché i resti esaminati erano da due settimane nel contenitore dei rifiuti, è attualmente difficile risalire alla provenienza del cetriolo.

Oltre ai cetrioli, sono tornati di nuovo nel mirino i germogli di soia (che erano stati scagionati qualche giorno fa, dopo le analisi negative di 23 campioni sui 40 prelevati nel vivaio di Bienenbuettel, nei pressi di Hannover).

Gert Hahne, portavoce del ministero dell’Agricoltura della Bassa Sassonia, ha dichiarato che a contrarre il contagio dal batterio killer Ehec sono state 18 persone della provincia di Cuxhaven e tutte hanno dichiarato di aver mangiato in una mensa germogli di vegetali provenienti dall’azienda di Bienenbuettel. In aggiunta a ciò, anche tre dipendenti del vivaio sono state colpite da diarrea, e una di esse è risultata positiva al batterio.

Non solo: esiste la conferma che i 100 casi di epidemia da Ehec scoppiati in 4 mense ed in 3 ristoranti della Bassa Sassonia sono tutti riconducibili a forniture di germogli effettuate dal vivaio di Bienenbuettel.

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