Cnr studia come addestrare le piante a bere meno e a “strillare” contro parassiti

 

piante acquatiche
piante acquatiche

ROMA  – Insegnare alle piante a ”bere meno” e ”ad alzare la voce”: il futuro del pianeta passa dalle piante e la nostra capacità di ‘aiutarle’. Sono due dei settori di ricerca di ‘frontiera’ a cui sono al lavoro i ricercatori del Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

”Circa l’80% dell’acqua potabile è utilizzata dall’agricoltura, è facile quindi capire che un migliore uso dell’acqua porterebbe enormi benefici”, ha spiegato il direttore del dipartimento Francesco Loreto, a margine della presentazione al Cnr di Roma della giornata mondiale dedicata alle piante, il Fascination of Plants Day, che si terrà oggi 18 maggio. In un momento in cui la domanda di cibo sale molto rapidamente la scienza è chiamata a dare risposte in questa direzione. Al fianco delle più ‘tradizionali’ ricerche, come la genetica, i ricercatori Cnr stanno esplorando la possibilità di ‘educare’ le piante, per esempio a bere meglio e senza sprechi, ”migliorare l’efficienza dell’uso idrico delle piante limitando la traspirazione”.

Oppure nel migliorare la comunicazione tra piante e insetti: esistono infatti dei segnali chimici che le piante utilizzano per richiamare gli impollinatori e allontanare i parassiti. ”Smog e altre sostanze – ha proseguito Loreto – provocano un inquinamento ‘olfattivo’, i composti chimici prodotti per comunicare vengono neutralizzati dagli inquinanti, segnali che prima viaggiavano per chilometri ora si spostano di poche centinaia di metri”. Una perdita di comunicazione che limita le possibilità riproduttive delle piante e che i ricercatori cercano ora di ripristinare aiutandole ad ‘alzare la voce’ ossia selezionando varietà capaci ad esempio di produrre segnali più intensi.

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