Coronavirus, in Israele creata la mascherina che si autodisinfetta

ROMA – Un team di ricercatori israeliani ha inventato una mascherina riutilizzabile che si autodisinfetta grazie al calore.

La mascherina ha una porta USB che se collegata a una fonte di energia riscalda il suo strato interno di fibre di carbonio fino a 70 gradi centigradi.

70 gradi è proprio la temperatura sufficiente a distruggere il coronavirus.

La mascherina non va indossata durante il processo di disinfezione, processo che dura circa trenta minuti.

A spiegarlo è Yair Ein-Eli, capo del team di ricerca dell’universit Technion che ha inventato il dispositivo

 I ricercatori israeliani ora hanno chiesto il brevetto Usa e intendono commercializzare presto la mascherina.

Coronavirus: rumore sismico di fondo, con lockdown -50%

Durante il lockdown nel Nord Italia l’interruzione di molte attività umane ha dimezzato il rumore sismico di fondo.

Parliamo delle vibrazioni captate dagli strumenti ma non avvertibili dall’uomo.

Lo indica lo studio condotto in collaborazione tra l’Università di Padova, l’istituto Isterre di Grenoble (Francia) e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

Studio basato sulla rete sismometrica dell’Ingv e pubblicato sulla rivista Scientific Reports.

“Le nostre osservazioni mostrano che il rumore sismico di fondo si è abbattuto di circa il 50%”, rileva Jacopo Boaga, del dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova e co-autore dello studio.

“Il confronto tra il segnale registrato prima e durante il lockdown ci ha permesso di identificare la quantità e la qualità del rumore sismico non dovuto a cause naturali (come sismi, movimenti gravitativi, sollecitazioni meteo-marine, ecc., naturalmente non influenzate dal lockdown), ma generato dall’uomo e dalle sue attività (fabbriche, aeroporti, traffico stradale e ferroviario, flussi turistici)”. (Fonti: Ansa, Askanews).

Gestione cookie