Nella serata di ieri, 10 ottobre, l’aurora boreale ha sorpreso migliaia di italiani, illuminando il cielo in diverse città, da Milano a Torino, fino a Modena e Ravenna. L’annuncio era stato dato dagli esperti, e molti appassionati del fenomeno hanno potuto assistere a questo straordinario spettacolo di luce grazie alla tempesta geomagnetica di classe G4. Sebbene sia un fenomeno più comune nelle regioni polari, questa volta ha raggiunto anche le nostre latitudini, regalando un’esperienza indimenticabile.
L’origine della tempesta geomagnetica che ha colpito la Terra proviene dalla macchia solare AR 3848. Questa macchia ha prodotto un forte brillamento solare di classe X 1.8 l’8 ottobre, uno dei più potenti. Questo evento ha innescato blackout radio nelle aree rivolte verso il Sole in quel momento. Insieme al brillamento, si è verificata un’espulsione di massa coronale (CME), una nube di plasma che ha viaggiato verso la Terra a una velocità tra 4,3 e 4,7 milioni di chilometri all’ora.
Secondo gli esperti, una seconda espulsione di massa coronale potrebbe raggiungere la Terra nei prossimi giorni, ma la situazione resta sotto osservazione. La tempesta geomagnetica ha causato non solo spettacolari effetti visivi, ma anche potenziali disturbi tecnologici, che potrebbero prolungarsi per tutto il weekend.
Le tempeste geomagnetiche non sono solo un fenomeno visivamente affascinante, ma possono avere effetti significativi sulla nostra tecnologia. Ian Muirhead, ricercatore di sistemi spaziali presso l’Università di Manchester, ha spiegato che oggi siamo molto più dipendenti dallo spazio rispetto al passato, e molte delle nostre infrastrutture tecnologiche, come GPS e satelliti, possono essere influenzate da queste tempeste.
In passato, ad esempio, una tempesta geomagnetica aveva messo in difficoltà i satelliti Starlink di Elon Musk, causando picchi di tensione e disturbi nei segnali GPS. Anche voli commerciali, come un volo da San Francisco a Parigi, sono stati deviati per evitare le aree più colpite dalle radiazioni solari.
L’aurora boreale è uno dei fenomeni naturali più affascinanti e spettacolari, caratterizzato da bande luminose di colori mutevoli che illuminano i cieli notturni. Questo fenomeno si verifica quando le particelle cariche (protoni ed elettroni) provenienti dal vento solare interagiscono con la ionosfera terrestre. Le particelle eccitano gli atomi dell’atmosfera, che poi emettono luce visibile in diverse lunghezze d’onda, producendo i colori tipici dell’aurora: verde, rosso e azzurro. Quando si verifica nell’emisfero nord, viene chiamata aurora boreale, mentre nell’emisfero sud prende il nome di aurora australe.
Normalmente, l’aurora polare è visibile solo a latitudini elevate, come nelle regioni del Circolo Polare Artico. Tuttavia, in presenza di forte attività solare, come in questo caso, la quantità di particelle che raggiunge la magnetosfera terrestre è tale da permettere alla tempesta geomagnetica di estendersi fino alle medie latitudini, consentendo all’aurora di essere visibile anche in Italia.
Alcuni esperti ipotizzano che il fenomeno visto in Italia non sia una vera aurora boreale, ma piuttosto una variante, come i SAR (Stable Auroral Red arcs), o il fenomeno STEVE, caratterizzato da fasci di luce viola e rossa, tipici delle forti tempeste solari. Questo straordinario spettacolo potrebbe continuare nei prossimi giorni, regalando ulteriori sorprese agli appassionati del cielo.