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Sono rassicuranti i primi test sulla nuova variante Covid EG.5 (ribattezzata Eris). Uno studio condotto da diversi centri di ricerca giapponesi ha infatti confermato che non sfugge agli anticorpi sviluppati in seguito a una precedente infezione con altre varianti XBB. Ovvero quelle dominanti negli ultimi mesi e contro cui saranno diretti i nuovi vaccini. Lo studio, coordinato da ricercatori dallāUniversitĆ di Tokyo, ĆØ stato pubblicato sulla piattaforma bioRxiv, che rende disponibili ricerche non ancora revisionate dalla comunitĆ scientifica.
Il Covid e la variante Eris
La variante Eris, identificata la prima volta a febbraio, ha cominciato a rafforzare la sua presenza allāinizio dellāestate. Il 19 luglio, lāOms lāha inserita tra le varianti sotto monitoraggio e da pochi giorni ĆØ diventata dominante negli Usa. Questi trend, analizzati dai ricercatori, āsuggeriscono che EG.5.1 si diffonderĆ nel mondo e surclasserĆ le altre sotto-varianti XBB nel prossimo futuroā.
Il team ha anche analizzato la capacitĆ del siero prelevato da pazienti infettati con varianti XBB di neutralizzare la nuova variante, confermando che la capacitĆ del sistema immunitario di combattere EG.5 ĆØ comparabile a quella osservata contro le varianti XBB.1.5 (Kraken) e XBB.1.16 (Arturo). Scoperta confermata anche in test su modelli animali. Sulla base di questi risultati, i ricercatori concludono che la crescita di EG.5 osservata nelle ultime settimane non ĆØ āda attribuire nĆ© a un aumento dellāinfettivitĆ nĆ© alla capacitĆ di evasione immunitariaā, scrivono.