ROMA – Il cromosoma Y si atrofizza, ma rende gli uomini più resistenti alle malattie. Secondo due studi coordinati da Henrik Kaessmann, dell’università svizzera di Losanna, e Daniel Bellott, del Massachusetts Institute of Technology (Mit), il cromosoma Y è il “salvavita” dell’uomo perché ne ha garantito la sopravvivenza nel tempo.
I ricercatori hanno confrontato l’evoluzione del cromosoma maschile, scoprendo che a renderlo così prezioso per l’uomo è gruppo di geni che si sono conservati in milioni di anni di evoluzione. Gran parte di essi sembra avere poco a che fare con caratteri prettamente maschili, come la produzione di spermatozoi, ma controlla fattori importanti come la suscettibilità alle malattie.
Il risultato potrebbe essere il primo passo verso un’autentica medicina di genere, ossia per una medicina ‘su misura’ per uomini e donne. Sebbene nel corso dell’evoluzione il cromosoma Y abbia perso gran parte dei suoi, è riuscito a conservarne un insieme dall’importanza fondamentale.
Si tratta di geni ancestrali, specializzati nell’interagire con altri geni, anche se non è ancora ben chiaro come lo facciano. Sono attivi nell’intero organismo e contribuiscono a definire la diversa suscettibilità alle malattie osservata negli uomini e nelle donne.
Un gene decisamente resistente, secondo David Page del Mit, che anche se si sta atrofizzando non sembra destinano a sparire come ipotizzato da Jenny Graves. Insomma, per l’uomo e il sesso maschile l’estinzione, secondo Page, è esclusa:
“Non solo è il cromosoma Y è qui per restare, ma dobbiamo prenderlo sul serio, e non solo per quanto riguarda la funzione riproduttiva”.