Culla della vita in supernova

ROMA, 08 GIU – Per la prima volta si e' riusciti a gettare uno sguardo sulla ''culla della vita'' che si nasconde nel cuore di una supernova: il risultato, pubblicato su Nature, conferma che gli ingredienti alla base della vita vengono 'seminati' nell'universo dalle supernovae, le stelle che giunte al termine della vita diffondono i loro elementi nello spazio con una gigantesca esplosione.
Alla ricerca, coordinata dall'universita' di Stoccolma, l'Italia ha contribuito attraverso l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), con Nino Panagia dell' osservatorio di Catania e John Danziger dell'osservatorio di Trieste.
''Siamo figli delle supernove'' ha detto Danziger. Gli elementi che insieme contribuiscono a costruire i mattoni della vita sono stati identificati nel mantello di gas e polveri che copre il nucleo compatto della supernova SN1987A, esplosa circa 160.000 anni fa e scoperta nel 1987. Si e' riusciti ad osservarla in dettaglio perche' e' molto vicina: si trova nella Grande Nube di Magellano, a 160.000 anni luce dalla Terra.
La materia che espelle la avvolge in un doppio mantello: uno piu' esterno, che appare come un anello luminoso, ed uno piu' interno. La regione piu' luminosa, spiega Danziger, si deve al riscaldamento provocato dall'onda d'urto dell'esplosione che avanza, mentre la regione piu' interna e' piu' fredda, riscaldata com'e' solo dai raggi X emessi dall'anello stesso.
E' proprio questo mantello piu' freddo e poco luminoso, davvero difficile da osservare, che i ricercatori sono riusciti a vedere in dettaglio. ''E' la prima volta – prosegue Danziger – che si osserva questa emissione della parte interna perche' le altre supernovae conosciute sono troppo lontane''.
E' cosi' che i ricercatori hanno potuto identificare gli elementi chimici che si sono formati nella supernova e sono stati espulsi. Sono elementi molto radioattivi, come nichel e cobalto, monossido di carbonio, magnesio, idrogeno, ferro e ossigeno. Quest'ultimo e' stato osservato in quantita' notevoli, pari al 50% della massa del Sole.
Nello stesso numero, Nature pubblica un altro studio sulle supernove, con la scoperta di una nuova classe di questi oggetti da parte di un gruppo coordinato dal California Institute of Technology (Caltech). Queste supernovae sono 10 volte piu' brillanti rispetto alle loro simili.

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