Dronero (Cuneo): un’operaia marocchina di 19 anni accoltellata in casa, 15 colpi all’addome

Pubblicato il 8 Febbraio 2011 - 08:19 OLTRE 6 MESI FA

CUNEO – A 19 anni è stata uccisa e lasciata in una pozza di sangue nella sua casa a Dronero, cittadina a 20 chilometri da Cuneo. Il corpo senza vita di Fatima Mostayd, operaia marocchina, è stato trovato con una quindicina di ferite da taglio, con i vestiti addosso, fra la parete e il letto della sua stanza intorno alle 18 di lunedì pomeriggio dal fratello di sedici anni che era uscito di casa poco più di un’ora prima.

I sanitari 118, subito arrivati sul posto, non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Le indagini, coordinate dal comandante provinciale dei carabinieri Francesco Laurenti, puntano a scoprire cosa ha portato alla tragica morte della ragazza che lavorava in un’azienda di assemblaggio di biciclette.

”Era una ragazza splendida, non aveva grilli per la testa”: è il ritratto di Fatima che fa una sua amica del paese. “Fatima aveva il suo lavoro ed era tranquilla. Era tutta casa e lavoro e viveva con il fratello, senza dare mai alcun segno che potesse meritare un qualche interesse o potesse dar adito a chiacchiere in paese”. L’amica ha raccontato anche che Fatima era sposata in Marocco, ma questa circostanza sarebbe stata smentita dagli investigatori che indagano sull’omicidio.

Nella notte sono proseguiti gli interrogatori di connazionali e compagni di lavoro della ragazza. I Carabinieri stanno cercando di ricostruire la vita e le relazioni personali e lavorative di Fatima e continuano a non escludere alcuna ipotesi. Sia i marocchini della folta comunità che vive a Dronero (circa 250 su poco più di 7.300 abitanti; oltre mille gli immigrati), sia i compagni di lavoro di Fatima sono ascoltati come persone informate sui fatti e nessuno di loro sarebbe comunque sospettato dell’omicidio della giovane marocchina.

La ragazza lavorava alla ”Allione” di Villar San Costanzo, un’azienda che assembla biciclette. Il suo corpo in fin di vita è stato trovato dal fratello di 16 anni, al rientro da uno stage come parrucchiere a Caraglio, un paese vicino. La porta di casa, nel centro storico di Dronero, era aperta e Fatima era riversa sul pavimento della sua stanza da letto, fra lo stesso letto e la parete. E’ morta prima dell’arrivo dei sanitari del 118.

La ragazza era giunta in paese da poco più di un anno. La mamma, che in un primo momento si pensava fosse morta, è viva e sarebbe in arrivo in Piemonte. Secondo le prime informazioni raccolte dagli investigatori ieri sera, la donna era morta, come il marito, nei mesi scorsi. Da 11 anni – secondo il racconto fatto stamani da una conoscente marocchina – la madre della vittima vive a Marsala (Trapani) da dove due anni fa si è trasferita Fatima, poi raggiunta dal fratello Mohamed.