ROMA – Potrebbero mancare poche settimane al primo battito di un cuore umano fatto crescere a partire da cellule staminali di un paziente. Lo hanno affermato i ricercatori dell’università del Minnesota, secondo cui entro pochi anni potrebbe essere possibile far crescere interi organi adatti ai trapianti.
La tecnica ideata dagli esperti statunitensi, presentata al meeting dell’American College of Cardiology in corso a New Orleans, consiste nel prendere il cuore da una persona morta ‘lavandone via’ tutte le cellule e lasciando solo la struttura in collagene che le sostengono. A questo punto si iniettano nello ‘scheletro’ del cuore milioni di cellule staminali prelevate dal paziente, e lo si mette in un ambiente adatto alla crescita.
I ricercatori guidati da Doris Taylor hanno notato che le staminali ‘riconoscono’ la struttura e cominciano a differenziarsi nei vari tessuti: “I cuori che stiamo ‘coltivando’ stanno crescendo bene, e ci aspettiamo i primi battiti nelle prossime settimane – spiega l’esperta – ci sono ancora diversi ostacoli da superare prima di avere un organo pienamente funzionante, ma credo che un giorno sarà possibile costruire un organo intero pronto per il trapianto”. L’uso dei cuori ‘fatti in laboratorio’, aggiunge l’esperta, risolverebbe molti problemi legati ai trapianti attuali, primo tra tutti il rischio di rigetto, che sarebbe limitato dal fatto che si usano cellule dello stesso paziente.