Polemiche interne a Il Fatto: anche due vignettisti contro Travaglio

Pubblicato il 31 Maggio 2011 - 16:33 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I vignettisti Luca Bertolotti e Michele De Pirro hanno lasciato Il Fatto Quotidiano dopo l’arrivo di Marco Travaglio alla vicedirezione del giornale: in un’intervista rilasciata a Affaritaliani, De Pirro ha spiegato che da quando Travaglio ricopre questa carica lo spazio destinato alle vignette era progressivamente diminuito, fino quasi a scomparire.

Di conseguenza, sottolinea il vignettista, erano diminuiti anche i compensi e i due hanno deciso di lasciare.

E’ la seconda polemica “interna” che vede protagonista Travaglio negli ultimi mesi, dopo la polemica avviata da Luca Telese sulle modalità di gestione dell’inserto satirico Il Misfatto.

Travaglio, puntualizza De Pirro, “voleva alzare il livello delle vignette e ha cominciato col fare fuori alcuni collaboratori che non riteneva all’altezza. Poi ha avviato collaborazioni con altri vignettisti come Beppe Mora – del quale ho grande stima – e Giorgio Franzaroli. Come ci ha scritto in un’email, infatti, Travaglio ritiene che “la rotazione dei vignettisti in concorrenza fra loro sia proficua per tutti”.

Secondo De Pirro, in questo modo, Travaglio poteva avere un’ampia scelta delle vignette a costo zero: “Quel che aveva in mente era di ricevere gratis il lavoro di noi vignettisti tutti i giorni, per poi pagare solo la vignetta prescelta. Da quel momento, evidentemente per assicurare una certa rotazione dei vignettisti, la media dei nostri lavori pubblicati si è abbassata di molto: su sei vignette che proponevamo ogni settimana ne venivano pubblicate un paio”.

De Pirro racconta di ave accettato “anche perché, sempre via email, lo stesso Travaglio ci aveva assicurato che ‘quanto ai compensi, grazie all’ottimo andamento del giornale, siamo in grado di ritoccarli verso l’alto’. Beh, il messaggio era del 26 ottobre, ma non abbiamo mai visto alcun aumento dei compensi che si sono al contrario abbassati, visto il minor numero di nostre vignette pubblicate”.