Quanto costa fare l’abusivo? Al dentista 500 euro, gli spicci per una multa

ROMA – Fare il dentista è da sempre un mestiere che garantisce buoni guadagni. L’immagine del dentista è da sempre associata ad una bella macchina e ad una bella casa anche, per come pensano i maligni, grazie a tutti quei lavori da decine o migliaia di euro che non vengono fatturati. Sia come sia, fare il dentista era e resta quindi un’aspirazione di molti, anche se anche qui la crisi… Ma non è facile: prima la laurea, poi l’autorizzazione, solo dopo questi step si può esercitare. E per gli impostori, gli abusivi, pene severe. Anzi no. La multa comminata ad un finto dentista ammonta a 500 euro. Mentire, evidentemente, paga. Almeno in questo caso.

Secondo i dati presentati di recente in Senato il fenomeno dell’abusivismo tra gli odontoiatri è un fenomeno, almeno numericamente, fortemente sottostimato. Solo nel Lazio gli abusivi arriverebbero alle mille unità, con un fatturato sommerso di circa 100 milioni di euro l’ anno. Il caso è stato denunciato da Nicola Illuzzi, consigliere regionale (Lista Polverini) e da Brunello Pollifrone, presidente dell’ Associazione nazionale dentisti italiani (Andi). Per combattere questa emergenza Illuzzi auspica «una forte sinergia tra cittadini, ordine dei medici ed odontoiatri, associazioni di categoria e forze dell’ordine» e propone di obbligare i dentisti a esporre in ogni studio una targa con un numero progressivo che indichi l’autorizzazione regionale ad esercitare: «così ogni cittadino potrà verificare magari su Internet o attraverso un call center ad hoc, se è tutto in regola». Sul fronte dei dentisti Pollifrone lamenta «multe troppo basse per gli abusivi», pari ai famosi 500 euro su citati, «mentre in Gran Bretagna si rischiano anche 8 anni di galera». Il presidente dell’Andi ricorda poi che nel Lazio «siamo in attesa che la Giunta Polverini conceda le autorizzazioni definitive agli studi» e chiede al governo di fare aumentare la percentuale di detrazioni a favore dei cittadini dal 19 al 60-70%: «così tutti chiederebbero la fattura, ci sarebbe più trasparenza e si rimetterebbe in moto la filiera odontoiatrica che potrebbe fare lievitare il fatturato nazionale da 10 a 25-30 miliardi». Al di là dei dentisti viene da chiedersi è così difficile fare una fattura, possibile che debba sempre essere richiesta dal cliente, perché il fatturante deve sempre essere stimolato per redigere quel benedetto foglietto, negli altri paesi non è così.

Le pene sono quindi evidentemente troppo basse, di conseguenza la tentazione di barare è forte, in considerazione degli alti guadagni che ne possono derivare. Ma il punto non sono tanto i redditi illegali e tanto meno le tasse evase che gli abusivi possono generare, quanto un minimo di preoccupazione per la salute dei “clienti”. Mille dentisti abusivi, solo nel Lazio, sono un numero elevatissimo. Facile sarà quindi finire a bocca aperta tra le mani di un odontoiatra che potrebbe essere impreparato rispetto all’intervento che si appresta ad eseguire. Il dentista, a volte, esegue anche piccole operazioni chirurgiche, con tanto di anestesia. Ma, avranno forse pensato gli abusivi, il dentista è uno che da sempre fa “male”, al portafogli e al fisico, se anche io gli faccio un po’ più male perché non sono tanto pratico, non se ne accorgerà nessuno.

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