“Un diamante è per sempre,” recita un celebre slogan pubblicitario. Ma cosa accadrebbe se i diamanti, oltre a sigillare promesse d’amore, contribuissero a risolvere uno dei problemi più urgenti dell’umanità? Secondo alcuni scienziati, spargere polvere di diamanti nel cielo potrebbe aiutare a contrastare i cambiamenti climatici. L’idea, per quanto stravagante, si basa su solide basi scientifiche: i diamanti, grazie alle loro proprietà riflettenti, potrebbero ridurre l’assorbimento di calore della Terra.
Come funzionerebbe il progetto
Il procedimento, noto come SAI (Stratospheric Aerosol Injection), prevede di immettere particelle di polvere di diamanti nella stratosfera, tra i 12 e i 50 chilometri di quota. Queste particelle rifletterebbero la luce solare verso lo spazio, contribuendo a raffreddare il pianeta. Secondo le stime, 5,5 milioni di tonnellate di polvere all’anno potrebbero ridurre la temperatura terrestre di 1 °C, compensando quasi tutto il riscaldamento globale registrato dall’inizio della rivoluzione industriale.
Il progetto prende ispirazione dalle eruzioni vulcaniche: quando i vulcani espellono anidride solforosa, questa si trasforma in aerosol di solfato nella stratosfera, generando un temporaneo raffreddamento del clima. A differenza dei solfati, però, i diamanti non causerebbero riscaldamento stratosferico o effetti collaterali significativi.
Un costo proibitivo?
C’è un problema, però: i diamanti sono costosi. Sebbene la quantità richiesta sia inferiore rispetto ad altri materiali come alluminio o solfati, il prezzo potrebbe rendere l’idea irrealizzabile. Per esempio, un progetto simile con anidride solforosa dal 2035 al 2100 costerebbe circa 18 miliardi di dollari all’anno. L’utilizzo dei diamanti, nonostante la loro efficienza, potrebbe superare di gran lunga questa cifra.