Il tribunale contro le diete “improvvisate”: “Possono darle solo i medici”

Pubblicato il 5 Aprile 2011 - 13:24 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Basta diete improvvisate. I soli che le possono prescrivere sono i medici”. A tentare di mettere ordine nel marasma di consigli alimentari è il Tribunale di Roma, con una sentenza in cui i giudici affermano il principio dell’esclusività.

La decisione tocca prima di tutto i biologici, ma potrebbe essere allargata a tutti i dispensatori di consigli su come perdere peso. A dare origine alla sentenza una controversia scaturita dalla citazione in giudizio del professor Eugenio Del Toma, dietologo di fama, che aveva criticato pubblicamente in un articolo a sua firma l’intromissione dei biologi in una materia che non dovrebbe rientrare tra le loro competenze.

L’Ordine dei biologi aveva fatto ricorso sperando di vedersi riconosciuta la stessa prerogativa dei medici. Ma il tribunale ha respinto l’istanza: “Il biologo può solo suggerire o consigliare profili nutrizionali finalizzati al miglioramento dello stato di salute e mai, in nessun caso, può prescrivere una dieta come atto curativo che rimane sempre un’attribuzione esclusiva del medico”.

“La dieta è un atto medico. Diverso è fare educazione alimentare e prevenzione” dice al Corriere della Sera Giuseppe Fatati, direttore dell’unità di dietologia all’ospedale di Terni. “La differenza tra dietologo e dietista è la stessa che passa tra oculista e ottico o tra fisiatra e fisioterapista”, conferma Margherita Caroli, specialista in scienza dell’alimentazione.

In Italia gli obesi sono quattro milioni e mezzo, mentre le persone in sovrappeso sono ben 16 milioni. Ma tutti sono poco preparati. Il termine di dieta mediterranea è ignorato dal 60% della popolazione. Un terzo degli obesi non si è mai messo in cura. Fra quelli che lo hanno fatto, scrive il Corriere della Sera, uno su cinque ha scelto la poco raccomandabile strada del fai da te.