E la stampante 3D creò il lampone

e la stampante 3d creò il lampone
E la stampante 3d creò il lampone

CAMBRIDGE – Dopo le pistole, il cioccolato e i vibratori arrivano i lamponi stampati in 3D. I piccoli frutti rossi sono stati creati per la prima volta dai ricercatori di Cambridge lo scorso 24 maggio. 

Se anche la forma non era proprio identica a quella di un lampone, il sapore ci assomigliava tantissimo. Del resto alla base di questo nuovo oggetto stampato tridimensionalmente c’è proprio il succo di lampone, spiega Riccardo Luna su Repubblica.

Se all’inizio le stampanti creavano solo oggetti in plastica, con il cioccolato si sono avuti i primi prodotti di un’altra materia. A far pensare ad un buon risultato è il commento di uno dei tre giurati dell’edizione inglese di Masterchef, che ha pubblicamente lodato il lampone stampato: “E’ buono”.

L’operazione è stata presentata al Tech Food Hack di Cambridge. La fondatrice e direttrice creativa del tema di “innovatori non convenzionali”, Dovetailed, Vaiva Kalikaité, ha detto:

“Abbiamo progettato questa cosa per un bel po’. La nostra stampante di frutta 3D spalanca nuove opportunità non solo per gli chef professionisti, ma anche per le cucine domestiche. Le nostre esperienze culinarie saranno migliori: abbiamo reinventato il concetto di frutta on demand . È un momento molto eccitante per essere innovatori, questo”.

La vera novità del lampone stampato, infatti, non è tanto che si tratta di un cibo, ma che si tratta di un “prodotto” naturale. Certo, alcune stampanti 3D hanno già sfornato tessuti e pezzi di organi umani, ma il lampone di Cambridge potrebbe rivelarsi la nuova pecora Dolly del ventunesimo secolo.

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