È l'infiammazione il legame tra Covid, obesità, cancro e malattie croniche? È l'infiammazione il legame tra Covid, obesità, cancro e malattie croniche?

È l’infiammazione il legame tra Covid, obesità, cancro e malattie croniche?

ROMA – Diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, morbo di Alzheimer, cancro, Covid-19, apparentemente sembrano non avere un legame tra loro ma alla base di tutte c’è un comune denominatore: l’infiammazione.

Dagli scienziati di tutto il mondo l’infiammazione è stata identificata come il motivo principale per cui il Covid-19 è pericoloso e spiegherebbe perché gli anziani e chi ha patologie derivate da stile di vita scorretto siano particolarmente a rischio.

Dietro l’alto numero di decessi per coronavirus in Gran Bretagna (43.065 decessi), in Italia (30.560) e Spagna (26.744) in Spagna, ci sarebbe proprio l’infiammazione.

I ricercatori sperano che le conoscenze acquisite nella lotta al Covid-19 aiutino a comprendere meglio i processi infiammatori e indicare dei nuovi approcci alle malattie croniche che colpiscono milioni di persone.

L’infiammazione è la risposta naturale del corpo alle infezioni ma ora è noto che viene scatenata anche dall’obesità e dalle malattie croniche.

Le persone in sovrappeso presentano livelli più elevati di infiammazione  segnalati dalle citochine, che interferiscono e danneggiano la normale funzionalità delle cellule.

Un importante studio pubblicato nel 2016 dall’American Society for Nutrition, ha concluso che l’obesità e i problemi di salute ad essa associati – come l’ipertensione, l’iperglicemia e il grasso sul ventre – hanno un “impatto concreto” sul sistema immunitario.

Effetto che può essere visto nella risposta ai vaccini.

Una valutazione di quasi 90 studi – sulla rivista Vaccine nel 2015 – ha mostrato che le persone con un indice di massa corporea superiore a 30 non producono anticorpi in risposta alla vaccinazione contro malattie infettive come influenza, tetano ed epatite perché il sistema immunitario già non funziona correttamente.

Di conseguenza, queste persone non sono protette dai vaccini.

Tra le altre condizioni che scatenano l’infiammazione c’è il fegato grosso e la demenza, spesso una complicazione di malattie cardiache e diabete.

L’infiammazione innescata dalla continua lotta contro queste malattie croniche significa che chi ne soffre lotta per mantenere le funzioni anche prima di ammalarsi di Covid-19, che provoca ulteriore infiammazione.

Un articolo su Nature sostiene che “un’eccessiva risposta infiammatoria è una delle principali cause di gravità della malattia e morte nei pazienti con Covid-19”.

I medici stanno capendo che per limitare il numero di decessi per coronavirus è necessario aggredire le patologie pregresse, soprattutto in vista di una probabile seconda ondata di COVID-19 in autunno.

Le statistiche del governo mostrano che oltre il 90% delle morti per Covid sono di persone di età superiore ai 60 anni, con tre quarti classificate come obese.

Public Health England (PHE) insiste sul fatto che i fattori di rischio per Covid-19 non sono ancora noti e ha annunciato una revisione dei registri sanitari delle vittime per stabilire quali effettivamente siano.

Un team dell’University of Oxford in una ricerca ha analizzato le cartelle cliniche di 17,4 milioni di persone: è emerso che una persona obesa ha tre volte in più il rischio di morire di coronavirus.

Mentre in Italia e in Spagna sono presenti più anziani, solo circa il 12% e il 18% delle rispettive popolazioni sono gravemente obese, rispetto a quasi il 30% in Gran Bretagna.

Il sistema immunitario ha due linee difensive:

° l’immunità innata, che include il “natural killer” e altri tipi di cellule che colpiscono  batteri, virus o funghi appena entrano nel corpo.

° il sistema immunitario acquisito, anticorpi che si sviluppano dopo alcuni giorni dal contagio, riconoscono e distruggono qualsiasi anticorpo che ha tentato di attaccare il corpo in passato.

Il problema è che l’immunità innata inizia a deteriorarsi a circa 50 anni e subisce un netto declino dai 70. Con l’avanzare dell’età anche l’immunità acquisita inizia a declinare.

Il malfunzionamento si verifica anche nelle persone anziane sane e il sistema immunitario cerca di compensare il deficit con l’eccesso di produzione di citochine, che causano infiammazione.

Nelle persone che soffrono di malattie pregresse, l’infiammazione è amplificata e queste catene di cellule immunitarie e molecole malfunzionanti vengono collegate al cancro.

“Essere in buona salute è fondamentale per ridurre il rischio di cancro”, afferma Kate Allen, portavoce del World Cancer Research Fund.

“Quindici dei tumori più comuni, inclusi seno, prostata e colon, sono più comuni nelle persone obese a causa dell’infiammazione cronica”. (Fonte: Daily Mail)

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