Il supercomputer El Capitan, ospitato al Lawrence Livermore National Laboratory in California, si è recentemente classificato al primo posto nella 64ª edizione della Top500, la prestigiosa classifica dei computer più potenti al mondo. Progettato per supportare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, El Capitan ha superato il precedente leader Frontier, diventando il terzo supercomputer a raggiungere la potenza dell’exascale, dopo Frontier e Aurora.
La Top500 valuta i supercomputer in base alla loro capacità di risolvere equazioni complesse, misurata in FLOPS (Floating Point Operations Per Second). Frontier, sviluppato nel 2022 presso l’Oak Ridge National Laboratory in Tennessee, è stato il primo supercomputer a raggiungere 1,3 exaFLOPS. Tra i suoi utilizzi figurano simulazioni di armi nucleari, modellazioni climatiche e studi avanzati nella scoperta di farmaci. Questa classifica rappresenta il benchmark per identificare i progressi tecnologici e le applicazioni scientifiche più avanzate.
El Capitan ha raggiunto una velocità senza pari, con una potenza computazionale di 1,742 exaFLOPS, imponendosi come leader assoluto nella classifica. Progettato in collaborazione con la National Nuclear Security Administration (NNSA), fornisce una potenza straordinaria per simulazioni nucleari avanzate, riducendo i tempi necessari per elaborare complesse simulazioni 3D da mesi a pochi giorni. Questo lo rende uno strumento cruciale per la gestione del deterrente nucleare statunitense, eliminando la necessità di test fisici.
Tra le sorprese della Top500 spicca anche il supercomputer HPC6 di Eni, che si è classificato quinto. Con una capacità di calcolo di 606 PFlops, HPC6 è il supercomputer più veloce d’Europa e il primo al mondo destinato a usi industriali. Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, ha sottolineato come l’innovazione tecnologica sia fondamentale per la transizione energetica, consentendo soluzioni più efficienti e a basse emissioni. HPC6 rappresenta un’eccellenza italiana, capace di competere a livello globale e di supportare la trasformazione energetica.