L’esplorazione spaziale parla italiano: due brevetti avvicinano l’uomo alla Luna

ROMA – Il prossimo fronte del mercato immobiliare potrebbe interessare non i paradisi terrestri, ma extraterrestri di Luna e Marte: in uno scenario affatto fantascientifico il professor Giacomo Cao, dell’università di Cagliari e ricercatore della CRS4, Centro ricerche, sviluppo e studi superiori in Sardegna, ha ideato nell’ambito del progetto Cosmic deli procedimenti per consentire l’impianto di soluzioni abitative autosufficienti su altri pianeti o su asteroidi, in modo da creare delle postazioni fisse che costituiranno punti di partenza nell’esplorazione dello spazio da parte dell’uomo.

Il progetto assume particolare significato per l’Italia, che in Cosmic ha posto le sue risorse come primo programma dell’ASI, Agenzia spaziale italiana, nel settore dell’esplorazione umana dello spazio, non  solo perché rappresenta un’eccellenza per i ricercatori italiani e gli istituti che hanno collaborato con l’Asi, ma anche perché il progetto giunge in contemporanea ai nuovi programmi Nasa, che dopo 30 anni ha concluso le sue missioni con gli space shuttle per lanciare il nuovo programma spaziale volto alla colonizzazione della Luna e di Marte.

Le soluzioni proposte da Cao e dai suo collaboratori si collocano negli ambiti della ISFR, in situ fabrication and repair, e la ISRU, in situ resource utilisation, categorie definite dalla Nasa nella stesura del suo nuovo programma spaziale, che molto vantaggio potrà trarre dalle tecniche definite dai ricercatori italiani, in considerazione del fatto che le tecniche permettono di estrarre prodotti utili al sostentamento delle missioni spaziali permanenti come acqua, ossigeno, monossido di carbonio, ammoniaca, biomassa edibile e fertilizzanti azotati, tutti elementi necessari alla sopravveivenza dell’uomo in un ambiente non terrestre.

L’altra tecnica che Cao intende brevettare consiste nella realizzazione di materiali e strumenti da utilizzare come “cassette degli attrezzi” che permetteranno di attuare interventi sulle stazioni abitanti senza la necessità di dover tornare della terra, una sorta di officine e distributori spaziali del futuro, in cui gli astronauti potranno sostare, rifornirsi e riparare i propri mezzi. La corsa alla colonizzazione dello spazio è ufficialmente iniziata, e l’Italia si sta assicurando un posto in prima fila con la sua ricerca di alto livello e gli ottimi risultati ad oggi ottenuti a livello internazionale.

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