Firenze, detenuto si toglie la vita con il gas in cella

Pubblicato il 16 Dicembre 2010 - 15:38 OLTRE 6 MESI FA

Un detenuto di 35 anni, di origine maghrebina, si è ucciso la notte scorsa, inalando gas, nella sua cella del carcere di Sollicciano a Firenze. Sempre a Firenze, venerdi’ scorso, si e’ impiccato un assistente capo della polizia penitenziaria, 42 anni, in servizio presso il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria del capoluogo toscano, già in congedo straordinario per malattia.

Lo rende noto il segretario generale della Uil Pa penitenziari, Eugenio Sarno, sottolineando che dall’inizio dell’anno sono stati 63 i detenuti che si sono tolti la vita. ”Il fenomeno dei suicidi in cella e tra il personale penitenziario – commenta Sarno – dovrebbe obbligare chi detiene responsabilit amministrative e politiche ad interrogarsi sui perche’ e imporrebbe una ricerca di soluzioni possibili, alle quali non appartiene per nulla la recente norma sulla detenzione domiciliare. Invece assistiamo a uno sconcertante silenzio che accompagna l’evidente inoperosita’ di Governo e Dap”.

La Uil Pa penitenziari sottolinea poi, ”per l’ennesima volta”, la cronica deficienza degli organici del personale penitenziario. ”Proprio ieri – aggiunge Sarno – il ministro Alfano ha celebrato il ventennale della riforma del Corpo, sottolineando gli straordinari meriti delle donne e degli uomini dei baschi blu. Alle apprezzate e condivise parole del Guardasigilli, però, fa da contraltare la realta’ di un sistema penitenziario incapace di assicurare dignita’, legalita’ e sicurezza a chi vive e lavora all’interno dei nostri penitenziari. I tagli lineari operati dal Governo Berlusconi impediscono la necessaria realizzazione di quegli interventi di manutenzione straordinaria per tenere in piedi edifici degradati e cadenti, nel mentre si continua a far riferimento ad un piano carceri tanto annunciato quanto fantasma”.