Flyeye, il telescopio “cacciatore” di asteroidi: allerta in caso di impatto imminente

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Il telescopio Flyeye pronto a dare la caccia agli asteroidi (Credit: ESA/A. Baker)

ROMA – Un “cacciatore” di asteroidi che vigilerà sul cielo e darà un’allerta automatica in caso di impatto imminente con la Terra. Il prototipo del nuovo telescopio FlyEye dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana (ASI), è stato presentato giovedì 11 luglio. Una struttura modulare a occhio di mosca gli consentirà di individuare anche gli asteroidi più piccoli e imprevedibili, per vegliare sul pianeta.

Il prototipo è stato svelato la mattina di giovedì presso gli stabilimenti di OHB Italia di Turate, vicino Como, e lo strumento è già stato completamente assemblato, mentre è iniziata la fase di integrazione delle 16 telecamere che gli permetteranno di scrutare in cielo. La struttura pesa quasi 24 tonnellate, è alta 6,5 metri e ha una larghezza di 4 metri. L’installazione avverrà in Sicilia, nel sito in via di costruzione sul Monte Mufara a pochi chilometri dall’osservatorio astronomico di Palermo, mentre l’entrata in funzione è prevista a partire dal 2021.

Lorenzo Cibin, responsabile del programma FlyEye di OHB Italia, ha spiegato: “Il telescopio rappresenta un primato tecnologico tutto italiano a cui abbiamo iniziato a lavorare dieci anni fa grazie al contributo di grandi esperti come l’astronomo Andrea Milani: realizzarlo è stata una vera sfida”. Il costo si attesta sui 15 milioni di euro e FlyEye sarà “il primo al mondo capace di fornire protezione contro eventi come l’esplosione avvenuto a Chelyabinsk nel 2013”.

Il telescopio infatti è stato progettato per individuare gli asteroidi fino a 40 metri di diametro con almeno tre settimane di anticipo rispetto all’impatto con l’atmosfera terrestre, come ha spiegato Ian Carnelli, responsabile Programma Studi Generali dell’Esa: “In pratica, potremo finalmente prevedere i cosiddetti bolidi, quei frammenti che due o tre volte al mese entrano nell’atmosfera terrestre creando una scia luminosa che li rende simili a palle di fuoco”.

Per migliorare le osservazioni e i sistemi di allerta, l’ESA sta già lavorando per l’installazione di un secondo telescopio FlyEye in Cile, in modo da coprire tutta la volta celeste, come ha sottolineato Carnelli: “L’obiettivo finale è allestire una rete di quattro telescopi, due per ogni emisfero, in modo da avere la visione completa del cielo”.

Il cacciatore di asteroidi dunque permetterà di creare una rete di monitoraggio efficiente per tutto il pianeta, ma il suo utilizzo va ben oltre l’osservazione di questi corpi celesti. A spiegare le potenzialità del telescopio è Ettore Perozzi, dell’ufficio sorveglianza spaziale dell’ASI: “L’enorme flusso di dati che verrà prodotto potrà essere utile in molti altri campi dell’astronomia, anche per studiare i mutamenti del cielo come la variazione di luminosità delle stelle”. Non resta che attendere il 2021, per vedere l’entrata in funzione di questo telescopio che vede in prima linea la tecnologia e l’impegno dei ricercatori italiani. (Fonte ESA, ASI e ANSA)

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