Frigo e forno si parlano: case “intelligenti” del futuro chattano col wi-fi

Frigo e forno si parlano: case "intelligenti" del futuro chattano col wi-fi
Frigo e forno si parlano: case “intelligenti” del futuro chattano col wi-fi

ROMA – Fino a qualche anno fa il massimo che si poteva sperare per una casa ‘intelligente‘ a portata di mano, era il controllo a distanza dell’antifurto e di qualche elettrodomestico. Ma ora i sistemi di domotica sono sempre più sofisticati, tanto che in un futuro non troppo lontano col proprio frigorifero si comincerà pure a chattare.

Ci pensano giganti asiatici come Lg e Samsung, ma in un settore in piena espansione anche gli americani Google e Microsoft hanno da dire la loro e qualche start up italiana prova a farsi strada. I sistemi di comunicazione a distanza con frigoriferi e lavatrici puntano ad assomigliare ad uno scambio di messaggini tra amici.

A questo si è ispirata LG con ‘HomeChat‘, servizio circoscritto alla Corea del Sud ma in arrivo anche in altri mercati. La piattaforma è integrata in lavatrice, forno e frigorifero di ultima generazione e si appoggia al servizio di chat ‘Line’, molto popolare in Asia; ma soprattutto è concepita per capire richieste in ‘linguaggio naturale’, quello usato tutti i giorni.

Senza giri artificiali di parole si potrà chiedere al frigo se al suo interno ci sono delle birre o si potrà comunicare alla lavatrice che si è in ritardo dal lavoro per posticipare un ciclo di lavaggio. Ma si potrà anche ‘chattare’ come con un amico, con tanto di ‘stickers’, i fumetti che indicano stati d’animo.

Il frigorifero ‘smart’ di Lg ha una fotocamera interna che all’occorrenza può spedire foto all’utente per fargli sapere quali alimenti ha terminato. Addirittura il computer integrato è in grado di generare una dieta personalizzata. Una piattaforma simile l’ha lanciata Samsung a inizio aprile in Corea del Sud e Usa.

La sua ‘Smart Home’ è un’applicazione per controllare da smartphone e tablet condizionatori, lavatrici e quant’altro. Le informazioni inviate sono ‘criptate’ per proteggere gli utenti da intrusioni esterne. Anche perché, come ricordato da alcuni esperti di sicurezza, gli hacker stanno spostando la loro attenzione verso gli oggetti casalinghi sempre più ‘smart’ e – ovviamente – connessi in rete. E il bug ‘Heartbleed’ ha dimostrato che questi sistemi – come altri – sono vulnerabili. Colossi come Google non stanno a guardare, piuttosto ‘comprano’.

L’azienda di Mountain View ha sborsato ben 3,2 miliardi di dollari per accaparrarsi Nest Labs e i suoi termometri intelligenti in grado di ‘imparare’ nel tempo le preferenze di temperatura di chi vive in un ambiente. Questa sarà la frontiera ‘ulteriore’: sistemi di domotica talmente ‘svegli’ – grazie all’intelligenza artificiale – da non aver bisogno nemmeno delle istruzioni per sapere cosa fare.

Microsoft fra i suoi progetti di ricerca sta esplorando l’ascensore ‘intelligente’: ci condurrà al piano desiderato senza bisogno di spingere alcun pulsante. Anche le start up italiane provano a farsi spazio. Fra quelle in vetrina all’ultimo Cebit di Hannover, Armadillo, madre di un sistema di domotica ‘su misura’ per gestire tramite smartphone la casa ‘intelligente’ che vedrà la luce in estate.

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