E’ più vicina la fusione nucleare, l’energia pulita del futuro che imita quanto avviene nel cuore delle stelle. Il reattore sperimentale europeo Jet (Joint European Torus) ha generato energia pari a 59 megajoule a intervalli di 5 secondi, equivalente a 11 megawatt.
Fusione nucleare più vicina?
Si tratta del doppio di quella ottenuta 25 anni fa dalla stessa macchina. A diffondere la notizia è la Jet stessa con l’Istituto tedesco Max Planck per la fisica del plasma. Il risultato è stato ottenuto modificando il reattore per renderlo più simile alle future condizioni di Iter, il reattore sperimentale che dovrà dare la risposta sulla fattibilità della fusione.
Il programma punta ad ottenere “l’energia dell’interno del Sole”. Si vuole arrivare alla fusione nucleare disponendo così di una quantità di energia potenzialmente illimitata e a basso prezzo.
A gennaio erano stati raggiunti anche i 100 mila impulsi di plasma all’interno del reattore. Joe Milnes è alla guida delle operazioni. In conferenza stampa ha spiegato: “Abbiamo dimostrato che possiamo creare una mini-stella dentro la nostra macchina e tenerla accesa per 5 secondi ad alto livello. Entriamo in una nuova dimensione”.
La partecipazione italiana agli esperimenti
Il consorzio Eurofusion lavora in Inghilterra a Oxford. Qui si trova Jet, il Joint European Torus, il più importante reattore di ricerca al mondo sulla fusione nucleare.
Il Consorzio Eurofusion può contare su circa 4.800 scienziati provenienti da 28 Stati europei, molti appartenenti alla Ue (in primis Italia e Germania) a cui si aggiungono Regno Unito, Svizzera e Ucraina.
Al Jet l’Italia partecipa tramite l’Enea. L’Italia è il secondo partner più importante del Consorzio dopo la Germania e per questa ragione riceverà il 16% del contributo europeo, pari a circa 90 milioni di euro.
Paola Batistoni, responsabile della Sezione sviluppo e promozione della fusione di Enea, spiega l’importanza di questi esperimenti per il nostro paese: “Le aziende italiane si sono aggiudicate commesse industriali per un valore totale di oltre 1,3 miliardi di euro, circa il 50% del totale europeo, per la realizzazione del reattore sperimentale Iter attualmente in costruzione in Francia”.