Fusione nucleare: ricerca danneggiata dal sisma giapponese

ROMA, 8 GIU – Il terremoto giapponese dell'11 marzo scorso potrebbe avere ripercussioni sulle ricerche relative alla fusione nucleare. Secondo il sito della rivista Nature il progetto Iter per la fusione nucleare potrebbe subire ritardi a causa del danneggiamento di alcuni laboratori giapponesi che dovevano testarne i componenti.
''Il ritardo potrebbe arrivare fino a qualche anno – ha spiegato Osamu Motojima, il direttore del progetto – anche se stiamo lavorando per contenerlo in meno di uno''. La struttura piu' colpita e' quella del Naka Fusion Institute, circa 100 chilometri a nord-est di Tokyo, che doveva collaudare i magneti del futuro reattore in costruzione in Francia.
Il test e' fra i piu' delicati, soprattutto perche' un primo collaudo eseguito in Svizzera e' fallito e le prove giapponesi dovevano servire a riprogettare questi componenti fondamentali: ''gli edifici sono danneggiati e non possiamo entrarci – afferma Hiroshi Takaoka, supervisore del contributo giapponese a Iter – non siamo ancora sicuri, ma potrebbe esserci qualche impatto sulla nostra capacita' di consegnare i prodotti in tempo''.
Il reattore, che inizialmente doveva essere pronto entro il 2016, ma che ha gia' subito un rinvio di tre anni, sta affrontando anche il problema dei costi, triplicati fino alla cifra di 15 miliardi di dollari e che ancora devono essere coperti da alcuni dei partner, a cominciare dall'Unione Europea: ''sono molto riluttante a togliere al Giappone la commessa, ma se entro sei mesi non si riuscira' a riparare gli edifici dovremo cercare altri partner'', ha rilevato Motojima. Una decisione e' attesa entro il prossimo dicembre.

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