ROMA – “Robot Killer e cyber attacchi paralizzanti. così il mondo finirà”: la fine del mondo potrà essere causata dalla annichilazione nucleare o dalla obliterazione della Terra dovuta a un asteroide gigante; però i rischi principali per una prolungata esistenza dell’umanità vengono dagli uomini (e per carità anche dalle donne), non dalla natura. Così ci mette in guarda un gruppo di 27 scienziati della università di Cambridge, in Inghilterra, che hanno costituito il Centre for the Study of Existential Risk, tra cui l’astrofisico – divo Stephen Hawking e l’astronomo Martin Rees, che è anche Lord.
Cercano fondi per sviluppare i loro studi e a questo fine hanno tenuto un pubblico dibattito di cui il sito internet del quotidiano inglese Daily Mail ha dato resoconto venerdì 13 settembre. Su Repubblica ne scrive sabato mattina Enrico Franceschini, sempre pronto a cogliere sui giornali gli spunti più stimolanti, lasciando senza risposta il quesito del copyright.
Il Daily Mail pubblica anche una lista dei rischi di fine del mondo:
1) Tecnologia intelligente : una rete di computer potrebbe sviluppare una mente propria. Le macchine potrebbero minacciare l’umanità indirizzando le proprie risorse verso loro obiettivi a spese dei bisogni umani primari quali il cibo.
2) Rischio attacchi informatici: le reti elettriche, il controllo del traffico aereo, bancario e delle comunicazioni si basano su sistemi di computer interconnessi tra loro. Se questi reti collassassero a causa di un’azione da parte delle nazioni non allineate o dei terroristi, la paralisi potrebbe portare al collasso della società moderna.
3) Infezioni di batteri: un particolare virus o batterio sfugge dai controlli dei laboratori e viene utilizzato dai terroristi. Ciò porterebbe alla morte di milioni di persone.
4) Sabotaggio delle scorte alimentari: molte nazioni occidentali hanno solo 48 ore di scorte di cibo accumulato. Qualsiasi interruzione della consegna del cibo, comporterebbe l’assalto ai supermercati con i conseguenti disordini.
5) Condizioni meteo estreme: la Terra continua a scaldarsi. Il punto di non ritorno è stato raggiunto causando disastri naturali irreversibili che tendono al peggioramento.
6) Rapida diffusione di virus: dopo un viaggio all’estero, c’è il rischio di tornare a casa con un nuovo virus incurabile magari acquisito dagli animali. Ciò potrebbe far morire milioni di persone prima che venga sviluppato un vaccino.
7) Le guerre: la popolazione in crescita ha messo a dura prova le risorse di acqua e cibo disponibili. Le nazioni andranno in guerra per proteggere o conquistare nuove riserve di cibo e acqua.
8) Apocalisse nucleare: le nazioni che hanno bombe atomiche le potrebbero lanciare con attacchi mirati che scatenano guerre. Le testate nucleari potrebbero cadere nelle mani dei terroristi.
9) Impatto di un asteroide : un gigantesco asteroide si crede che possa aver ucciso milioni di anni fa i dinosauri. Alcuni temono che un effetto simile potrebbe ripetersi di nuovo annientando tutta l’umanità.
Il futuro, insomma, è tutt’altro che roseo. Ma il lavoro svolto dal Centro di Cambridge per lo studio del rischio esistenziale ( CSER ) dovrebbe un giorno aiutare a sgominare tutte le minacce dando la possibilità di escogitare modi per “garantire che la nostra specie abbia un futuro a lungo termine”. E le minacce maggiori, spiega anche Martin John Rees, arrivano dalle persone e non dalla natura.
Il Daily Mail riporta infine anche le parole di David Spiegelhalter, Professore di statistica e uno dei 27 scienziati:
“Gli asteroidi che si infrangono sulla Terra sono una minaccia e noi non possiamo fare molto per impedirlo. Quello su cui non siamo consapevoli però, sono le minacce tecnologiche. La nostra dipendenza dalla tecnologia ci lascia vulnerabili. Usiamo sistemi interconnessi per tutte le nostre operazioni, il che significa che ci potrebbero essere guai seri se questi sistemi andassero male o venissero sabotati”.
“In un mondo moderno ed efficiente, dovremmo accumulare più cibo. Se l’alimentazione venisse interrotta per qualsiasi motivo, ci vorrebbero circa 48 ore prima che si esauriscano facendo così scoppiare rivolte. Quindi, sul piano pratico, gli individui dovrebbero tenere alcuni oggetti non deperibili a casa”.
“Anche la sicurezza energetica è un problema, in quanto importiamo molto del nostro carburante arriva dall’estero. Quindi in futuro è possibile anche un conflitto per accaparrarsi le risorse”.
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