Germania. L’uomo di Neanderthal per l’igiene orale usava lo stuzzicadenti

Il molare ritrovato a Neander

L’uomo di Neanderthal ci teneva all’igiene orale: già usava gli stuzzicadenti. Primitivi quindi ma non tanto, gli uomini della preistoria per pulire i denti, secondo le ultime scoperte scientifiche, avevano inventato gli stuzzicadenti. Un dente molare trovato pochi anni fa nella valle di Neander, che ha dato il nome alla specie umana solo da pochi mesi grazie a analisi del Dna ammessa a far parte dei progenitori della nostra specie, presenta tracce orizzontali lunghe quasi sette millimetri.

La scoperta, fatta da un gruppo di ricercatori tedeschi e americani, è stata resa pubblica giovedì 15 luglio da Ralf W. Schmitz, responsabile per la preistoria al museo regionale di Bonn, in Germania occidentale. ”Chiaramente per un lungo periodo è stato usato uno stecchino – ha detto Schmitz – la traccia è molto evidente: sempre nello stesso posto, sempre nella stessa direzione”. Oltre al molare proveniente dalla mascella superiore destra ritrovato solo da pochi anni ma attribuito senza ombra di dubbio allo scheletro scoperto nel 1856 e dal quale è derivato il nome per l’intera specie estintasi intorno a 35 mila anni fa, in Europa sono stati raccolti una manciata di altri denti di neandertaliani con evidenti graffi.

Le prove dell’uso degli stuzzicadenti nell’età della pietra, ha detto Schmitz al quale è affidato un progetto internazionale di ricerca sui neandertaliani, compaiono sempre quando è stato raggiunto uno scopo terapeutico. I piccoli solchi nello smalto dentario sono infatti sempre vicino a dove esistevano spazi interdentari nei quali avrebbero potuto depositarsi resti di carne e causare infiammazioni, ha spiegato l’esperto ai giornalisti.

E’ evidente che i neandertaliani hanno sempre messo molta attenzione a conservare una dentatura in buona salute: le tracce più vecchie di stuzzicadenti, trovate in Spagna, risalgono a circa 300 mila anni fa, cioè al periodo nel quale si stava evolvendo la specie neandertaliana, a lungo considerata estinta ma ora, grazie a nuove scoperte, confluita invece nel patrimonio genetico dell’umanità attuale. Più recenti invece quelle su denti scoperti in Croazia e Francia. Il dente di Bonn è vecchio di 42 mila anni. Per gli scienziati resta ora da chiarire, ha detto Schmitz, se gli stuzzicadenti preferiti dai Neandertaliani era di legno oppure in osso.

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