Ghiacci Antartide: ci sono particelle misteriose

Ghiacci Antartide: ci sono particelle misteriose
Ghiacci Antartide: ci sono particelle misteriose

ROMA – Si chiamano neutrini cosmici le misteriose particelle la cui esistenza è stata confermata dall’esperimento IceCube tra i ghiacci dell’Antartide. La conferma della loro esistenza è arrivata, ma la loro provenienza è ancora da scoprire. Secondo gli astrofisici, i neutrini cosmici potrebbero essere generati da fenomeni violenti dell’universo, come le esplosioni di stelle o i buchi neri. Il rivelatore di particelle ha trovato traccia di questi neutrini e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Physical Review Letters.

La caccia ai neutrini cosmici è iniziata molto tempo fa e queste particelle potrebbero aprire una finestra su un universo poco conosciuto. I neutrini sono particelle in grado di attraversare la materia indisturbati, senza interagire con essa, e trasportano intatte le informazioni sulle sorgenti che li hanno generati (in particolare energia e direzione). I ricercatori del consorzio internazionale IceCube Collaboration, con sede nell’università americana del Wisconsin-Madison, hanno rivelato 21 muoni ad alta energia, particelle create nelle rarissime occasioni in cui i neutrini si scontrano con altre particelle.

La scoperta, per gli autori, è ”un segno inequivocabile” dei neutrini cosmici e una conferma della esistenza di queste particelle rivelate nel 2013 proprio da IceCube. I neutrini sono molto difficili da individuare e sono osservati indirettamente quando entrano in collisione con altre particelle e generano i muoni. Inoltre ci sono diversi tipi di neutrini e bisogna analizzare una mole di dati enorme catturata dal rivelatore IceCube per individuare solo le firme dei neutrini cosmici che hanno un’energia superiore a quella per esempio dai neutrini creati dai raggi cosmici che colpiscono l’atmosfera e piovono sulla Terra.

I neutrini cosmici, generati sia nella nostra galassia dalle esplosioni di stelle chiamate supernove sia da sorgenti all’esterno della Via Lattea, come giganteschi buchi neri, sono accelerati a livelli di energia che superano anche di un milione di volte l’energia delle particelle generate dal più grande acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc).

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