Il mistero delle gemelle scomparse: spediti alla madre in Svizzera i soldi del padre

Lo zio mostra le foto delle gemelline

ROMA – Sono arrivati in varie buste per posta a Irina Lucidi i soldi, tutti biglietti da 50 euro, parte dei soldi che il marito, dal quale si stava separando, Matthias Schepp, di 43 anni, ha prelevato il 31 gennaio scorso da cinque sportelli bancari di Marsiglia: circa 5.000 euro dei 7.500 o forse più che l’uomo ha prelevato.

I soldi sarebbero arrivati senza spiegazioni, senza un cenno sulla sorte delle figlie della coppia, le due gemelle di sei anni, Alessia e Livia Schepp, delle quali non si hanno piu’ notizie da quando il loro papà- che le aveva con sé per il week-end e che non le ha più riportate a scuola il 31 gennaio – si e’ suicidato la sera del 3 febbraio scorso lanciandosi sotto l’Eurostar Milano-Bari nella stazione di Cerignola, in provincia di Foggia. La notizia delle buste contenenti il denaro è stata data oggi a Saint-Sulpice (in Svizzera) dal fratello di Irina, Valerio Lucidi.

L’altro particolare inquietante è che le lettere provengono tutte dalla Puglia, forse tutte da Cerignola: infatti, in una buca delle Poste in disuso, vicino alla stazione ferroviaria dove l’uomo si è ucciso, sono state trovate altre due lettere indirizzate a Irina Lucidi, anche queste contenenti denaro. Sulle buste c’è  scritto il nome e l’indirizzo di Irina Lucidi, scritto a mano con una grafia che i famigliari hanno riconosciuto come quella di Matthias Schepp. L’invio del denaro ”ci preoccupa molto – ha detto Valerio Lucidi – perché invalida la pista secondo la quale il padre avrebbe potuto usare il denaro prelevato per pagare qualcuno che si occupasse di Alessia e Livia”. ”Non avrebbe mai fatto del male alle figlie, le amava troppo”, hanno ripetuto in questi giorni i familiari.

Ma oggi più che mai l’angoscia toglie il respiro nella casa di Irina, donna energica, un avvocato pieno di grinta di 44 anni, che lavora nella stessa multinazionale del marito dove la sua carriera è in ascesa, mentre secondo quanto scrive l’Ansa per il ruolo di Matthias Schepp era più defilato. Un problema, questo, che alla fine pare avesse minato le basi del rapporto tra Irina e Matthias. Però Irina ha scelto di non parlare.”No, la signora non vuole venire al telefono, è di là, mi scusi ma devo chiudere”: una voce gentile di donna liquida al telefono i giornalisti. Nel quinto giorno di ricerche che vedono impegnati gli investigatori di tre Paesi – Svizzera, Francia e Italia – il puzzle della scomparsa delle gemelle e’ sempre piu’ complicato: Matthias Schepp ha lasciato a casa gli effetti personali delle bambine e anche i seggiolini per trasportare le figlie in auto e ciò farebbe ipotizzare che possa aver affrontato da solo il viaggio da Losanna in Italia nel corso del quale ha fatto tappa a Marsiglia dove ha prelevato i 7.500 euro e ha scritto due cartoline alla moglie: una il 31 gennaio scorso e l’altra – si è saputo oggi – il 2 febbraio, il giorno prima, cioe’, di suicidarsi. Le due cartoline contengono frasi dello stesso tenore (”sono disperato”, ”senza di te sono perso”) e non viene fatto alcun cenno alle piccole. Le bimbe sono state viste per l’ultima volta alle 13 del 30 gennaio vicino all’abitazione del loro papà, a Saint Sulpice, sobborgo di Losanna, a poca distanza dalla casa materna.

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