Gli allievi delle Scuole di Giornalismo scrivono all’Ordine e all’Fnsi: “Lo stage è un nostro diritto”

Pubblicato il 6 Maggio 2010 - 15:22 OLTRE 6 MESI FA

Gli allievi di nove Scuole superiori di giornalismo italiane hanno scritto una lettera al segretario nazionale della Fnsi, Franco Siddi, e al Consiglio nazionale dell’ordine per fare «sentire la loro voce sui recenti avvenimenti che hanno colpito la possibilità per molti di loro di svolgere gli stage formativi previsti nei programmi delle Scuole».

La nota, diffusa da un nutrito gruppo di allievi delle tre scuole milanesi e di quelle di Bari, Bologna, Roma, Sassari, Torino e Urbino, sostiene che dopo la comunicazione di Siddi del 27 aprile, alcune redazioni, con le quali erano stati presi accordi per lo svolgimento degli stage, hanno comunicato il 29 aprile – dunque pochi giorni prima che iniziassero i tirocini – l’annullamento dei medesimi.

«Abbiamo deciso quindi di unirci per esporre la nostra posizione e nel giro di pochi giorni abbiamo raccolto più di 300 adesioni (con il gruppo su Facebook http://snipurl.com/w07hl). Allo stato attuale decine di studenti hanno visto i propri stage sfumare all’ultimo minuto e devono quindi cercare in fretta altre destinazioni. Poiché tutto il settore dell’editoria è in difficoltà e le opzioni, se si escludono le aziende in stato di crisi, sono veramente poche, mancano le alternative. Altri ancora aspettano di capire se questo nodo si scioglierà e quando».

«Di fatto – proesegue la nota – il comunicato dell’esecutivo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti del 30 aprile sottolinea che l’allegato D del Contratto nazionale siglato dall’Fnsi parla di “borsisti allievi”, fattispecie che non tocca gli allievi delle Scuole di giornalismo, in quanto non titolari di borse di studio. Inoltre lo stesso Ordine, al quale anche noi allievi siamo iscritti come praticanti, ha deliberato il 9 febbraio di quest’anno una deroga al divieto di stage nelle aziende in stato di crisi (presente nel quadro di indirizzi per le scuole riconosciute dall’Ordine), in ragione del massiccio uso che di quest’ultimo strumento è stato fatto da parte delle aziende editoriali italiane.

«Non sussistono più, a nostro giudizio – si legge ancora nel comunicato – impedimenti di tipo contrattuale né legale alla possibilità per le aziende di accettare stagisti anche se in stato di crisi. Riconosciamo che la possibilità o meno di accettare stagisti è legata al contenuto degli accordi per la concessione dello stato di crisi, ma riteniamo che il sindacato abbia la possibilità di sciogliere la questione in senso positivo».