Primo round vittorioso di Google contro Microsoft, congelato il contratto con il ministero

Google si aggiudica il primo round contro Microsoft per una commessa da 49,3 milioni di dollari al Dipartimento dell’Interno americano. Mountain View ha infatti ottenuto, dal Tribunale per i ricorsi contro lo Stato federale, il congelamento temporaneo del contratto fra il Dipartimento degli interni e il colosso di Redmond per la fornitura del servizio email.

La corte ha imposto al Dipartimento ”di astenersi dall’attuazione o dal siglare un nuovo contratto con Microsoft” in quanto il processo di assegnazione della commessa, che prevede la fornitura di servizi agli 88.000 dipendenti del Dipartimento, mostra degli errori. Google accoglie con soddisfazione la decisione del Tribunale che mostra come ”il Dipartimento abbia infranto la legge sulla concorrenza per i contratti pubblici”, osserva Mountain View. Google e Onix Networking avevano presentato in ottobre un reclamo nei confronti del Dipartimento degli interni per l’assegnazione della commessa, denunciando la mancanza di una ”piena e aperta” concorrenza per il contratto.

Google ha in precedenza spiegato come a suo avviso il sistema Microsoft presenta maggiori problemi per la sicurezza rispetto ai suoi prodotti e quindi respinto la decisione alla quale era giunto il Dipartimento degli Interni. Il giudice federale Susan Braden nella sentenza, contenuta in 27 pagine, osserva come il Dipartimento dell’Interno abbia ”violato la Competition in Contracting Act”, legge del 1984 che promuove procedure competitive nell’assegnazione di contratti pubblici. ”Noi proponiamo una competizione aperta su internet e nel settore delle tecnologie e siamo quindi soddisfatti della decisione della corte” osserva un portavoce di Mountain View. Secondo Google la gara indetta dal Dipartimento degli interni era disegnata per escludere Google Aps e favorire Microsoft Business Productivity Online Suite. Il giudice Braden si e’ detta d’accordo con l’interpretazione di Google: il fatto che ”il Dipartimento dgeli Interni non abbia elencato le ripetute manifestazioni di interesse di Google nella gara non puo’ essere spiegato come una svista”. John H. Williamson, legale presso lo studio McGuireWoods, ritiene che la decisione della corte renda ”molto probabile che il Dipartimento degli Interni torni sui propri passi – osserva Williamson con il Wall Street Journal – e intraprenda azioni correttive, fra le quali quella di considerare seriamente l’offerta di Google. la decisione del tribunale e’ preliminare e non definitiva il che significa che il Dipartimento degli Interni potra’ cercare di aggiudicarsi il caso nelle prossime settimane anche se – aggiunge Williamson – sembra difficile che Braden possa cambiare la propria decisione.

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