Ho Mobile conferma l'attacco hacker: sottratti dati anagrafici di una parte dei clienti Ho Mobile conferma l'attacco hacker: sottratti dati anagrafici di una parte dei clienti

Ho Mobile conferma l’attacco hacker: sottratti dati anagrafici di una parte dei clienti

Alcuni hacker sono riusciti a rubare dati anagrafici e della sim dei clienti di Ho Mobile.

A confermare l’attacco è stato lo stesso operatore mobile del gruppo Vodafone. 

Ho Mobile ha spiegato però che solo “parte” della clientela è stata impattata.

Dalle verifiche, si legge in una nota,”tuttora in corso, emerge che sono stati sottratti illegalmente alcuni dati di parte della base clienti con riferimento solo ai dati anagrafici e tecnici della sim”.

Ho Mobile poi parla di “altri attacchi simili avvenuti ad altre aziende” ed individua le origini dell’attacco “nel momento pandemico del COVID, che ha visto registrare un incremento dei cyberattacchi nello spazio virtuale della Penisola”.

Le parole dell‘avvocato Enrico Ferraris al Riformista

Cosa devono fare gli utenti?

“Come precisato da Ho, e da quel che si è potuto vedere nei sample pubblicati, si tratta di dati personali comuni (dati anagrafici, indirizzo, numero di telefono, dati tecnici della sim) e non di dati c.d. “sensibili”, o meglio “appartenenti a particolari categorie” con i quali si intendono esclusivamente i dati relativi alla salute, i dati genetici, i dati biometrici, quelli relativi alla vita sessuale o all’orientamento sessuale, alle opinioni politiche, all’origine razziale o etnica, alle opinioni politiche, alle convinzioni religiose o filosofiche, o all’appartenenza sindacale.

In situazioni come queste, dove la violazione di dati è già nota all’autorità, non è utile che gli interessati propongano singolarmente reclami al Garante.

Nel caso in cui possano provare di aver subito un danno (specifico, non essendo la violazione in sé un danno) potranno agire nei confronti dell’azienda per il risarcimento.

Per il resto è bene che facciano la massima attenzione alle comunicazioni ricevute attraverso i canali oggetto di diffusione per evitare di essere vittime di truffe e che procedano alla sostituzione della SIM per scongiurare un possibile (ma improbabile visto il numero di soggetti coinvolti) SIM swap”. (Fonti: La Repubblica, Il Riformista)

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