L’Homo Sapiens ha una nuova sorella: è la giovane di Denisova

Gli scienziati del Max Planck Institute di Lipsia hanno scoperto che la giovane di Denisova, i cui resti sono stati trovati nelle omonime grotte in Siberia, è una parente stretta dell’Homo Sapiens. Alcuni tratti della giovane, vissuta circa 80.000 anni fa, si trovano ancora oggi in certe popolazioni del sud est asiatico.
(Lapresse)

ROMA – Gli uomini e le donne di tutto il mondo hanno un nuovo parente stretto: la ragazza di Denisova. Si tratta della giovane donna (o meglio, di quella falange che ne resta) vissuta all’incirca 80.000 anni fa e ritrovata nel 2008 nelle grotte di Denisova, in Siberia.

E’ bastata quella piccola falangetta a permettere agli scienziati del Dipartimento di Antropologia dell’Evoluzione del Max Planck Institute a Lipsia di arrivare alla sequenza di Dna della giovinetta bruna. E si è scoperto che molti dei suoi tratti, come la pelle scura e i capelli e gli occhi marroni, si ritrovano oggi in alcune popolazioni della Papua Nuova Guinea.

Lo studio mostra che gli uomini di Denisova (di cui ci sono arrivati due molari) condividono più geni con le popolazioni che vivono nelle isole del sud est asiatico, inclusi malesiani e aborigeni australiani, rispetto alle altre popolazioni asiatiche.

A queste scoperte gli scienziati sono arrivati confrontando il Dna dell’uomo di Denisova con il genoma dell’uomo di Neanderthal e 11 uomini moderni provenienti da luoghi diversi del pianeta. Le analisi mostrano anche che le variazioni genetiche degli uomini di Denisova erano estremamente basse, più basse rispetto agli uomini moderni, suggerendo che sebbene questo gruppo di uomini arcaici fu presente in larghe regioni dell’Asia il gruppo non crebbe mai molto numericamente.

Per determinare che i resti trovati nelle grotte di Denisova appartenevano ad un gruppo nuovo di uomini arcaici e per completare il sequenziamento del loro Dna è stata fondamentale una tecnica messa a punto da un gruppo di ricerca dello stesso istituto di Lipsia. Questo metodo permette di dividere la doppia elica del Dna in modo che ognuno dei filamenti che la compongono possa esser usato per il sequenziamento. In questo modo è stato possibile generare sequenze del genoma estremamente complete, di qualità simile a quelle che si possono ottenere per il genoma umano moderno.

”Si tratta del sequenziamento di un genoma estinto eseguito con una accuratezza senza precedenti” ha sottolineato uno deli autori, Matthias Meyer, anch’egli del dell’Istituto di Antropologia dell’Evoluzione del Max Planck Institute. ”Per la maggior parte del genoma è stato possibile determinare persino le differenze fra le due serie di cromosomi che la donna di Denisova ha ereditato da sua madre e suo padre”.

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