ROMA – Entro oggi la sonda americana New Horizons, diretta verso Plutone ai confini del Sistema Solare, ricomincia a funzionare a pieno ritmo e nel frattempo arrivano le ultime immagini inviate prima di registrare l’anomalia che per un’ora e 21 minuti ha fatto perdere i contatti con il centro di controllo. La Nasa spiega che il computer principale della sonda ha ripreso a lavorare durante la notte e che a breve riprenderanno le osservazioni scientifiche di Plutone e delle sue lune.
La tabella di ‘marcia’, assicura l’agenzia spaziale americana, proseguirà come previsto e la sonda dovrebbe raggiungere il pianeta nano il 14 luglio. A 50mila km al secondo. Leopoldo Benacchio sul Sole 24 Ore spiega queste mostruose velocità cosmiche.
Lanciato nel 2006 ha potuto usufruire di una spinta gravitazionale da Giove, noto come effetto fionda, grazie alla favorevole posizione dei ari pianeti. In pratica possiamo pensare a una biglia o pallina che entra in una larga buca e però ne esce più veloce grazie alla traiettoria, nel caso di Giove con una specie di “pedata” cosmica. (Leopoldo Benacchio, Il Sole 24 Ore).
”Siamo molto soddisfatti di come New Horizons ha risposto all’anomalia” rileva Jim Green, direttore di scienze planetarie della Nasa. La Nasa conferma che l’anomalia è stata causata da un ‘conflitto’ che si è generato nel computer generale fra i comandi ricevuti e le attività che stava svolgendo in quel momento.
In pratica il centro di controllo a Terra ha inviato i comandi per preparare la manovra di avvicinamento mentre la sonda era impegnata a elaborare altri dati. Il computer principale si è sentito ‘sovraccarico’ e ha risposto esattamente come è stato programmato per fare: è entrato in modalità provvisoria, cioè ha azionando il computer secondario e ha atteso i comandi da Terra. Durante il recupero durato 3 giorni sono andate perse 30 osservazioni, ossia meno dell’uno per cento delle osservazioni pianificate fra il 4 e il 16 luglio.
La Nasa assicura che non sono andate perdute osservazioni critiche e non c’è il rischio che questo tipo di anomalia possa accadere di nuovo prima dell’avvicinamento, perché non sono previste operazioni simili fino all’incontro con Plutone. Quando raggiungerà il pianeta nano, New Horizons avrà anche il compito di osservare da vicino le 4 enigmatiche macchie scure ben visibili nelle foto inviate prima del blackout temporaneo e osservate per la prima volta nelle immagini inviate a fine giugno. Un’altra zona da esplorare sarà anche l’area luminosa sul lato destro del disco di Plutone presente nelle ultime foto.