Huawei supera Samsung grazie alla pandemia di coronavirus e alla ripresa del mercato cinese

L’effetto coronavirus giova a Huawei: il colosso delle tlc ha superato Samsung nel secondo trimestre del 2020 diventando il leader mondiale per gli smartphone sulla spinta della rapida ripresa del mercato cinese.

La lettura di Canalys, società d’analisi specializzata nel settore hi-tech, individua un inconsueto incrocio di fattori. Comunque, a dispetto delle sanzioni Usa, Huawei ha consegnato 55,8 milioni di dispositivi a fronte dei 53,7 milioni di pezzi della rivale sudcoreana, sfruttando la maggiore resistenza dimostrata sul mercato domestico.

L’effetto delle restrizioni Usa

Le restrizioni americane, tra l’altro hanno bloccato l’accesso ai software di Google, colpendo l’appeal dei suoi prodotti soprattutto in Europa.

La debole domanda esterna ha fatto crollare del 27% annuo le consegne trimestrali contro il rialzo dell’8% registrato sul fronte domestico, mercato che pesa per quasi i tre quarti delle sue vendite totali a fronte del 64% vantato un anno fa.

Il sorpasso è avvenuto grazie al rimbalzo dei consumi in Cina dopo il blocco per la pandemia del Covid-19, ma pur sempre in frenata. Nel confronto con aprile-giugno 2019, Huawei ha segnato un calo del 5% delle consegne complessive. Samsung, invece, ne ha accusato uno del 30%.

Il gruppo sudcoreano ha una presenza relativamente piccola in Cina negli smartphone, mentre Apple, il terzo player mondiale, ha perso terreno negli ultimi anni contro Huawei e gli altri operatori cinesi.

Il primato ormai lontano di Apple

Quello di aprile-giugno è stato il primo trimestre in nove anni in cui un marchio diverso da Apple o Samsung è diventato il leader di mercato.

“E’ un risultato rimarchevole che in pochi avrebbero immaginato un anno fa”, ha notato Ben Stanton, analista senior di Canalys. “Se non fosse stato per il Covid-19, tutto questo non si sarebbe verificato. Huawei ha sfruttato appieno il vantaggio della ripresa economica cinese per riavviare il suo settore degli smartphone”, ha aggiunto.

Tuttavia, sulla capacità di mantenere lo stesso passo in futuro pesano forti dubbi. Le incertezze sulle sanzioni Usa che colpiscono i vari settori di attività nell’ambito della guerra tecnologica scatenata dall’amministrazione Trump sulla base anche dei timori di spionaggio per conto della Cina. 

Il colosso dei microchip taiwanese Tsmc, da ultimo, ha confermato questo mese il blocco della raccolta di nuovi ordini da Huawei, in scia all’ulteriore stretta varata dagli Usa.

La società cinese è finita nella lista nera del Commercio americano a maggio 2019, vedendosi negare l’accesso alla tecnologia statunitense. (Fonte: Ansa)

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