Mais, lo coltiviamo da 9 mila anni senza sapere da dove venisse: scoperto l’antenato della pannocchia

Pubblicato il 10 Giugno 2010 - 14:52| Aggiornato il 11 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Nonostante la sua abbondanza ed importanza, l’origine biologica del mais, o granturco, è stata a lungo un mistero. Il mais non cresce naturalmente e quindi le sue origini erano sconosciute.

Ma recentemente, la collaborazione tra botanici, genetisti e archeologi è stata capace di identificare il selvaggio antenato del mais, di scoprire dove la pianta è originata, e determinare quando le prime popolazioni cominciarono a coltivare il mais includendolo nelle loro diete. Oggi, esso rappresenta il 21 per cento della nutrizione umana nel mondo.

La più grande sorpresa nell’archeologia del mais è stata l’identificazione del suo antenato. Alcuni scienziati, nella prima parte del ventesimo secolo, scoprirono una prova che credettero collegasse il mais ad un erba messicana chiamata teosinte.

Ma esaminando la sua sottile pannocchia, con solo una dozzina di gherigli celati dentro un rivestimento duro come la pietra, fu difficile concludere che fosse il precursone del mais. In effetti, la teosinte fu dapprima classificata più come un parente del riso che del mais.

Ma George Beadle, laureando all Cornell University agli inizi degli Anni Trenta, scoprì che il mais e la teosinte avevano cromosomi molto simili. Inoltre, creò  ibridi fertili tra mais e teosinte che sembravano fossero intermedi tra le due piante. Beadle concluse che le due piante erano membri della stessa specie, e il mais una forma addomesticata del teosinte.

Ma non tutti furono convinti della teoria di Beadle, che rimase in dubbio per 30 anni. Così, andato in pensione, Beadle si rimise all’opera. Da genetista, sapeva che un modo per esaminare la discendenza di due individui è il loro incrocio e poi l’incrocio della loro prole per vedere quante volte appaiono le forme genitoriali.

Beadle incrociò mais e teosinte, poi incrociò gli ibridi e coltivò 50 mila piante. Ottenne delle piante che somigliavano a teosinte e mais con una frequenza che indicava che solo quattro o cinque geni controllavano le principali differenze tra le due piante. Lo scienziato aveva dimostrato che mais e teosinte erano senza dubbio affini.

Ora si trattava di scoprire la paternità del mais. Un gruppo di botanici raccolsero oltre 60 esemplari di teosinte in tutto l’emisfero occidentale e paragonarono il loro DNA con tutte le varietà di mais. Scoprirono che tutto il mais era geneticamente più simile a un tipo di teosinte nella Valle del Central Balsas River nel Messico meridionale, il che stava ad indicare che questa regione era la ”culla” dell’evoluzione del mais. Inoltre, calcolando la distanza genetica tra il mais moderno e il teosinte del Balsas, conclusero che l’addomesticamento avvenne circa 9 mila anni fa.