TORINO – Adesso che ”le uova si sono rotte”, che ”in quelle terre martoriate da anni di dittatture e di politiche che non hanno mai contrastato la miseria dei più poveri’, noi, l’Europa, l’Occidente, non possiamo fare ancora i ciechi e sordi e dobbiamo accogliere questi migranti in cerca di futuro. In questo l’Italia non va lasciata sola, l’Europa deve fare la sua parte”. E la posizione di Don Luigi Ciotti, posizione espressa sabato pomeriggio a Torino.
Per Don Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, ”in attesa che la diplomazia, finalmente, produca politiche di integrazione e collaborazione, piuttosto che promuovere in primis l’uso delle bombe, va esercitata l’accoglienza”.
”Tutte le Regioni devono fare la loro parte – ha aggiunto Don Ciotti – per accogliere questi disperati senza sparpagliarli, ma anche senza fare grossi assembramenti. E meglio lavorare su piccoli gruppi, così si possono integrare meglio”. Per dire ‘No alla guerra’ oggi si sono svolti a Torino due incontri, uno stamani alla Fabbrica delle Idee con Don Ciotti, un altro nel pomeriggio in piazza Castello, promosso da Emergency, in concomitanza con la mobilitazione nazionale a Roma.
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