Roma, fa un figlio con l’inseminazione all’insaputa del marito. Lui lo scopre e chiede la separazione

Un garagista romano di 60 anni ha deciso di separarsi giudizialmente dalla moglie, 45 anni, anche lei romana, hostess, dopo aver scoperto che quest’ultima ha praticato una inseminazione eterologa a sua insaputa.

Il fatto è avvenuto nell’agosto dello scorso anno a Barcellona dove la donna, è scritto nell’atto depositato in tribunale dal marito, si era rivolta dicendo al coniuge che era per un corso di aggiornamento.

Nel successivo mese di ottobre, la donna ha comunicato al marito di essere incinta lasciando intendere che si trattava di una gravidanza naturale. Nel maggio 2010 è nata una bimba. A luglio di quest’anno il garagista, in vista di un’operazione alla prostata, ha scoperto, dopo una serie di analisi, di essere affetto da ”impotenza generandi” da oltre cinque anni.

In un primo momento l’uomo ha deciso di non dire nulla alla consorte, ma poco dopo ha scoperto in un cassetto – si legge nell’atto di separazione – alcune ricevute di pagamento per migliaia di euro a favore dell’Istituto De Reproduccion ”Cefer” di Barcellona. A questo punto la hostess ha confessato di essersi sottoposta ad un atto di inseminazione artificiale all’insaputa del marito.

Nell’atto di separazione si legge: ”L’inseminazione eterologa della moglie senza il consenso del marito, pur non rappresentando una violazione del dovere di fedeltà fisica, rappresenta un indiscutibile venir meno a quel rapporto fiduciario morale alla base della comunione materiale e spirituale dei coniugi come consacrata dal Codice civile”.

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