Intelligenza artificiale, Al-Khalili: “Sfida più impegnativa del terrorismo”

Intelligenza artificiale, sfida più impegnativa del terrorismo
Intelligenza artificiale, Al-Khalili: “Sfida più impegnativa del terrorismo”

ROMA – Rispetto al terrorismo, l’intelligenza artificiale rappresenta una sfida ben più impegnativa: è quanto sostiene Jim Al-Khalili, fisico e divulgatore britannico, neoeletto presidente della British Science Association. Al-Khalili, ha avvertito che i progressi nell’intelligenza artificiale stanno “susseguendosi troppo velocemente” e non sono adeguatamente regolamentati.

Secondo il fisico, l’intelligenza artificiale renderà la Gran Bretagna sempre più vulnerabile agli attacchi informatici e porterà a una maggiore disuguaglianza poiché migliaia di persone saranno disoccupate. “La robotica e i sistemi autonomi causeranno la perdita di posti di lavoro, principalmente di lavoratori che svolgono ruoli scarsamente qualificati, e attualmente non è chiaro su come gli effetti futuri potrebbero variare nel Regno Unito”.

A Londra, in un briefing in vista del British Science Festival a Hull ha dichiarato:”Fino a un paio di anni fa, quando mi chiedevano quale era il problema più importante da risolvere per il futuro, avrei risposto che riguardava il cambiamento climatico, il terrorismo, la resistenza antimicrobica, la minaccia di pandemie o la povertà mondiale”.

“Oggi sono certo che il problema più grande riguarda il futuro dell’IA. Nel bene e nel male, dominerà ciò che accade rispetto a tutti questi altri problemi”. “Se gli hacker russi sono riusciti a interferire nelle elezioni elezioni americane del 2016, in futuro i cyber terroristi potrebbero hackerare qualsiasi rete controllata da IA, sistemi di trasporto, banche delle installazioni militari.

“Il governo ha la responsabilità di proteggere la società da potenziali minacce e rischi. Molte persone sono sempre più agitate riguardo a quello che considerano un progresso incontrollato dell’IA”, scrive il Daily Mail. Al-Khalili ha inoltre avvertito che senza una maggiore trasparenza e impegno pubblico non si può realizzare il pieno potenziale dell’IA.

L’IA promette una rivoluzione maggiore rispetto a Internet ma in assenza di un’azione concertata da parte di accademici, governo e industria, la tecnologia che sta progredendo velocemente potrebbe finire “incontrollata e non regolamentata” nelle mani di poche società estremamente potenti, ha affermato.

C’è il rischio, secondo il fisico, che l’IA vada nella stessa direzione della modificazione genetica: vista come spaventosa e sinistra dai cittadini e dai politici come un “calice di veleno”. “C’è un reale pericolo di una reazione pubblica contro l’IA potenzialmente simile a quella avuta con la modificazione genetica. Se il pubblico si disimpegna, i leader la vedranno come meno prioritaria. Dovrebbe esserci una regolamentazione e potrebbe arrivare quando ormai è troppo tardi”.

L’IA spesso considerata fantascienza, sta già facendo parte del quotidiano, ha detto Al-Khalili, come ad esempio è per gli assistenti personali virtuali Siri e Alexa. In futuro, la tecnologia potrebbe rimodellare completamente la società. “Nei prossimi decenni l’IA trasformerà la nostra vita ben più di quanto abbia fatto internet e dobbiamo assicurarci di essere pronti”.

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