Scoperti gli “intraterrestri”: c’è vita nelle rocce, anche su Marte?

ROMA – Nuove forme di vita sconosciuta? Perchè cercarle in altre galassie quando sono sotto di noi. Ad aver attirato l’attenzione degli scienziati sono gli “intraterrestri”. Ossia forme di vita scovate nel cuore più profondo della Terra, scavando per centinaia di chilometri fino nel nucleo più caldo del nostro pianeta. Sono piccolissimi organismi, non certo ominidi in grado di guidare una navicella spaziale, ma hanno suscitato l’entusiamso della comunità scientifica. Il motivo è presto detto: questi organismi si sono formati in un ambiente che ha moltissime similarità con Marte. Quindi, è l’ipotesi più affascinante, anche sul pianeta rosso potrebbero esserci primordiali forme di vita.

Lo studio, pubblicato su Nature Geosciences, è stato condotto da gruppo di ricerca italo-francese, guidato da Daniele Brunelli del dipartimento di scienze della Terra dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia: “Viste queste condizioni favorevoli all’inizio della vita – spiega Brunelli -, è partita la caccia a cercare microorganismi dentro queste rocce e noi siamo stati i primi a trovarli. Da anni raccogliamo le rocce del fondo oceanico. Queste provengono dal fondo dell’Atlantico portate in superficie attraverso la dorsale. Sono organismi degradati, con la materia organica cotta, visto l’ambiente caldo in cui si trovava. Però vediamo gli effetti della vita di questi microorganismi nei minerali utilizzati dalla loro attività metabolica, gli effetti del pasto, visto che hanno mangiato i minerali: siamo certi che è materia biologica”.

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