Istituto zooprofillattico sardo: ricerca sui protozoi nei molluschi

L’Istituto Zooprofilattico della Sardegna è il primo in Italia ad avviare la ricerca sulle contaminazioni da protozoi nei molluschi. La messa a punto di nuovi metodi di analisi – si legge in una nota – darà benefici al comparto della mitilicoltura, perchè garantirà maggiore sicurezza ai prodotti anticipando la legislazione sanitaria in materia. Cozze, arselle e ostriche sono delizie della tavola che abbondano nei banchetti estivi, ma – spiegano gli esperti dell’istituto – dietro il gusto inconfondibile nascondono rischi per la salute dei consumatori.

Non solo metalli pesanti, come mercurio e piombo, che si accumulano nei loro tessuti durante la vita in acqua: i mitili offrono terreno fertile anche a microrganismi patogeni molto più pericolosi, come batteri, virus, tossine algali e protozoi. Sono i cosiddetti agenti zoonosici, che costituiscono un pericolo per la salute perchè possono trasmettere le malattie dagli animali all’uomo.

Per questo l’Istituto Zooprofilattico ha ideato un progetto di ricerca per la “Caratterizzazione molecolare dei protozoi zoonosici” nei molluschi, al fine di ottenere nuovi metodi di diagnosi della contaminazione e ridurre i rischi per l’uomo. Il progetto, finanziato dal ministero della Salute, partirà il primo settembre e sarà realizzato dai ricercatori del laboratorio di ispezione degli alimenti dell’Istituto Zooprofilattico, in collaborazione con la facoltà di Medicina veterinaria dell’università di Sassari.

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