Italia, caccia agli alieni da 20 anni: i segnali captati dal programma Seti

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Italia, caccia agli alieni da 20 anni: i segnali captati dal programma Seti

ROMA – Da 20 anni l’Italia si è messa in ascolto di ET. Risale infatti al 1997 il coinvolgimento del nostro Paese nel Seti (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), il programma per la ricerca di intelligenze extraterrestri lanciato nel 1960 dall’astronomo americano Frank Drake.

Stelio Montebugnoli, astronomo che ha lavorato al radiotelescopio di Medicina (Bologna) dell’Istituto Italiano di Astrofisica (Inaf), ha spiegato parlando del progetto Seti all’Ansa:

“Da allora abbiamo captato moltissimi segnali, alcuni dei quali sospetti e alcuni veramente intriganti, ma finora mai confermati”.

Mentre il radiotelescopio di Medicina era impegnato nelle sue ricerche, lo strumento arrivato dagli Stati Uniti e che faceva capo al programma Serendip del Seti raccoglieva i suoi dati, senza interferire con la normale attività. “Abbiamo fatto osservazioni fino al 2008”, ma i risultati sono stati “purtroppo negativi”. Il problema, ha spiegato Montebugnoli, è che

“si suppone che ET, nel caso si volesse far sentire, ci invii una segnale radio molto semplice e che in natura non esiste, facilmente distinguibile dai segnali radio naturali che arrivano dal cielo alle antenne dei grandi radiotelescopi. Ma in primo luogo non è affatto detto che ET voglia farsi sentire”.

Probabilmente, ha aggiunto, bisognerebbe “cambiare approccio” e “introdurre nuovi paradigmi di ricerca”. Forse “abbiamo osservato nel modo, nel punto o nel momento sbagliato”. E ha aggiunto che è arrivato il momento di cercare qualcosa di nuovo, come “segnali radio che al 90% digitali”.

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