TRIESTE – La 'culla' dove si sono formati gli iceberg attuali potrebbe essere stata molto piu' a sud dell'Artico, nel mare tra l'Irlanda e la Gran Bretagna. Per confermare questa teoria e' in corso una spedizione guidata da un italiano, Daniel Praeg dell'Ogs (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale) di Trieste.
Nel Mar Celtico, Praeg e il collega Roberto Romeo, insieme con un team internazionale di ricercatori, studieranno i sedimenti sul fondale marino tra 80 e 200 metri. Qui è presente un vasto sistema di rilievi, che in un primo tempo erano stati interpretati come banchi di sabbia formati dalle maree, e che invece secondo un'altra interpretazione potrebbero essere di origine glaciale: "E' importante capire l'origine dei rilievi del Mar Celtico – spiega Praeg – perché se la loro formazione glaciale fosse confermata significherebbe che flusso di ghiaccio del Mare d'Irlanda è avanzato rapidamente durante l'ultimo massimo glaciale, fornendo grandi quantità di acqua di fusione e di iceberg all'Atlantico settentrionale".
Secondo la teoria che si cerca di dimostrare, le 'lingue di ghiaccio si sarebbero formate circa 23 mila anni fa, e ritirandosi avrebbero fornito la 'materia prima' per gli iceberg. La prima parte della spedizione terminera' il 2 maggio, mentre una seconda parte, con studi a 500 metri di profondita', sempre portata avanti con la nave scientifica Celtic Voyager, iniziera' subito dopo e terminera' il 12 maggio.