James Watson, Nobel per il Dna perde titoli onorifici. Ha detto: "Neri meno intelligenti dei bianchi" James Watson, Nobel per il Dna perde titoli onorifici. Ha detto: "Neri meno intelligenti dei bianchi"

James Watson, Nobel per il Dna: “Neri meno intelligenti dei bianchi”

James Watson, Nobel per il Dna perde titoli onorifici. Ha detto: "Neri meno intelligenti dei bianchi"
James Watson, Nobel per il Dna perde titoli onorifici. Ha detto: “Neri meno intelligenti dei bianchi”

CAMBRIDGE – “I neri sono meno intelligenti dei bianchi”, un’affermazione che potrebbe costare cara allo scienziato Premio Nobel James Watson, 90 anni, ovvero la revoca delle onorificenze concessegli in passato avanzata da diverse istituzioni accademiche. 

Watson, insignito nel 1962 del Nobel insieme a Maurice Wilkins e Francis Crick per le loro ricerche sul Dna, già nel 2007 era stato licenziato dall’Università di Cambridge dopo aver espresso opinioni razziste.

La scorsa settimana è stato privato di diversi titoli onorifici dal Cold Spring Harbor Laboratory, a New York, che Watson ha diretto per 30 anni. Un’iniziativa in seguito alle affermazioni dello scienziato nel corso di un documentario tv trasmesso all’inizio dell’anno, in cui ha ribadito che dal 2007 le sue opinioni sull’intelligenza e sulla razza non sono cambiate, ossia che “esisterebbero differenze genetiche che determinerebbero un notevole divario” tra i due ceppi etnici sul piano del “quoziente intellettivo”.

Watson ha dunque sostenuto che i neri presenterebbero un quoziente intellettivo inferiore a quello dei bianchi, a causa di una “particolare conformazione” del Dna di questi ultimi. Il figlio di Watson, Rufus, in un’intervista telefonica ha dichiarato che il padre dopo un incidente stradale nell’ottobre scorso, è in una casa di cura e la consapevolezza del mondo circostante “è minima”.  

“Le dichiarazioni di mio padre potrebbero farlo sembrare un razzista ma non è così. Rappresentano solo la sua interpretazione, alquanto restrittiva, del destino genetico”. “Mio padre aveva fatto del laboratorio la sua vita, eppure ora il laboratorio lo considera un peso”. 

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