Da un’indagine dell’università statunitense di Notre Dame è emerso che alcuni cinturini di diversi modelli di smartwatch potrebbero contenere sostanze chimiche inquinanti (PFAS), che potrebbero portare a conseguenze anche gravi per la salute.
Sostanze inquinanti nei cinturini degli smartwatch: lo studio
Lo studio condotto dall’università americana di Notre Dame, poi pubblicato su Environmental Science & Technology Letters, ha analizzato 22 cinturini di smartwatch di marchi diversi e con prezzi altrettanto differenti. Quelli presi in esame, in particolare, sono cinturini realizzati con fluoroelastomeri, tecnopolimeri di natura sintetica che permettono al materiale di assicurarsi una specifica resistenza, per esempio quella al sudore. 15 dei 22 cinturini analizzati, stando alle analisi condotte, sembrano contenere PFAS, ovvero un insieme di sostanze perfluoroalchiliche. Lo studio ha evidenziato inoltre che l’acido perfluoroesanoico (PFHxA) è la sostanza più presente.
Graham Peaslee, professore del Dipartimento di Fisica e Astronomia e tra i principali autori della ricerca, ha affermato: “La cosa più notevole che abbiamo trovato in questo studio è stata l’altissima concentrazione di un solo Pfas: c’erano alcuni campioni con concentrazioni superiori a 1.000 parti per miliardo di PFHxA, che è molto più alta della maggior parte dei PFAS che abbiamo visto nei prodotti di consumo”.
PFAS, cosa sono
Da tempo si parla dei PFAS. Si fa riferimento a quegli elementi che già dagli anni Cinquanta venivano utilizzati su larga scala per i prodotti di consumo. Ora vengono impiegati in particolare per fare in modo che il materiale dei prodotti risulti resistente all’acqua, a diversi tipi di macchie e al calore. La loro struttura chimica, infatti, non si può scomporre e vengono definite “sostanze chimiche eterne” perché possono inquinare anche per decenni.
Negli anni sono stati condotti pochi studi riguardo all’assorbimento cutaneo dei PFAS. Alyssa Wicks, principale autrice dello studio, ha affermato: “Un articolo pubblicato all’inizio di quest’anno da un gruppo di ricerca europeo ha scoperto che un paio di tipi di PFAS avevano un trasferimento significativo attraverso la pelle. Quello studio iniziale ha esaminato solo circa 20 dei 14.000 tipi noti di PFAS. Sono necessari altri studi per comprendere meglio come i PFAS viaggiano attraverso la pelle”.
I rischi per la salute
Quali possono essere le conseguenze per la salute? Le sostanze chimiche eterne possono ricollegarsi a diversi problemi, più o meno gravi, come la disregolazione ormonale, pressione alta e un rischio aumentato di alcuni tipi di cancro come quello ai reni. Gli esperti, infatti, consigliano di utilizzare materiali alternativi come il silicone, considerato più sicuro perché privo di PFAS, il tessuto o il metallo.
Apple, nonostante abbia già dichiarato il proprio impegno nell’eliminazione di tutte le sostanze potenzialmente nocive dai propri prodotti, è la protagonista suo malgrado di una vera e propria class action sull’argomento. Diversi utenti, infatti, hanno accusato l’azienda di Cupertino di aver venduto alcuni modelli di Apple Watch i cui cinturini presentano alte quantità di PFAS. In attesa che questa class action venga accolta da un giudice, Apple ha rilasciato ancora una volta una dichiarazione sulla questione: “I cinturini Apple Watch sono sicuri da indossare per gli utenti. Oltre ai nostri test, collaboriamo anche con laboratori indipendenti per condurre test e analisi rigorosi sui materiali utilizzati nei nostri prodotti, compresi i cinturini Apple Watch”.